Biglietti d’invito per una semiotica marcata
- Autore: Paolo Fabbri
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2021
“Per intendere le voci nello spazio fisico e in quello virtuale la semiotica deve interessarsi meno ai segni e più ai racconti, meno al sapere e più al credere, più alla emozione che non alla cognizione. Per ascoltare il brusio di questo dispositivo di senso deve iniettare nel suo corpo teorico una riflessione sul valore. Diremmo di più se ci fosse dato predire l’eco delle nostre parole”.
Così Paolo Fabbri a pagina 38 di Biglietti d’invito per una semiotica marcata (Bompiani 2021), volume antologico (curato da Gianfranco Marrone) che ne riunisce alcuni degli scritti. Poco più di quattro righe per delineare l’accezione lata e, sotto molti aspetti, dirompente, con cui Fabbri (1939-2020) guardava alla semiotica. Non a caso il suo raggio di ricerca è stato onnicomprensivo, trasversale al linguaggio come alle arti, alla comunicazione come a filosofia e sociologia. E non a caso, in questo testo di taglio accademico ma di interesse elevatissimo, gli interventi di Fabbri intersecano ad ampio raggio gli ambiti di cinema, fumetto, tatuaggi, zombi, parolacce, oggetti, scienza...
Da irriducibile lettore di Tex ho cominciato questo libro (essendo un libro di saggi slegati tra loro si può leggere benissimo a saltare) dalla disamina di un Tex del 1968 (La sconfitta). Ne estrapolo giocoforza solo le linee generali:
“Il fumetto di Tex è un vero salasso delle enciclopedie della cultura di massa. Il motivo del meticcio (l’antagonista di Tex nell’episodio, ndr) proviene forse da Salgari: il Sandy Hook della Scotennatrice, che vive con – ed è vestito come – i pellerossa, si tinge la pelle e si fa chiamare Mocassino Rosso. Ed è promesso a un avvenire nel mondo della strip fino al Magico Vento di G. Manfredi, in cui l’eroe è un ex bianco che porta appunto un nome indiano. Ma più delle fonti, anche cinematografiche – la fisionomia del Sicario proviene forse dal Jack Palance del Cavaliere della valle solitaria e la fondina-raggiro dall’Uomo che uccise Liberty Valance – ci interessa l’organizzazione della significazione […] dal punto di vista enunciativo, la focalizzazione narrativa verte piuttosto su Ruby: l’episodio è particolarmente avaro di primi piani di Tex , mentre il suo avversario, specie nella presentazione, è progressivamente e strettamente inquadrato. Ma un elemento semiotico dell’enunciato narrativo ci orienta altrimenti: le Ferite. Il meticcio cade colpito da un unico colpo al cuore. grazie al raggiro della fondina Tex è colpito invece in più punti, minuziosamente e clinicamente descritti: la mano, la spalla e la tempia […] il capo, la tempia in particolare, segnala la prima funzione di saggezza e capacità di comando; la mano rappresenta la destrezza e il valore, la spalla, metonimia del cuore, sta per la vitalità del corpo.” (pagg. 226-227)
La lunga citazione restituisce l’idea di ciò che vi aspetta tra le pagine di questo libro, diviso per ideali ambiti tematici ma denso di divagazioni funzionali al discorso. Biglietti d’invito comprende dunque gli affondi (il linguaggio ingiurioso, Wikipedia, gli zombie, il tatuaggio, l’improvvisazione musicale, ecc.); le confabulazioni (l’intertestualità di Pinocchio, del discorso scientifico, ecc.); gli sguardi (concentrati su uno specifico oggetto di trattazione, vedi il succitato fumetto di Tex); e infine i dialoghi (succosi) attraverso i quali Paolo Fabbri si misura con altri nomi illustri della disciplina semiotica (Umberto Eco, Gilles Deleuze, Roland Barthes).
Ulteriormente inspessito dalla prefazione di Stefano Bartezaghi (peraltro direttore della collana “Campo aperto” che ospita il volume) e dalla postfazione di Gianfranco Marrone (interlocutore privilegiato, nonchè prosecutore della ricerca di Paolo Fabbri), Biglietti d’invito è un testo la cui lettura richiede attenzione, ma che segnalo come imprescindibile per chi non voglia limitarsi a una fruizione superficiale della cose e della società in cui viviamo.
Biglietti d'invito per una semiotica marcata
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