Blue di Kerstin Gier

L’abilità di uno scrittore, quando racconta una storia attraverso una trilogia, si palesa soprattutto durante la stesura del secondo volume. Infatti se con il primo libro si cerca di catturare l’attenzione dei lettori attraverso la descrizione dei personaggi e degli eventi di cui sono protagonisti, e con il terzo ci si propone di sciogliere tutti i nodi che sono emersi durante la narrazione, spetta al secondo capitolo di una saga riuscire a mantenere le premesse iniziali, soddisfacendo una parte della curiosità del pubblico senza, tuttavia, svelare troppo prima dell’epilogo finale.

Kerstin Gier, autrice della Trilogia delle Gemme, è riuscita perfettamente nell’intento con Blue (Corbaccio, 2011), che riprende la trama lasciata in sospeso da Red. La giovane viaggiatrice nel tempo Gwendolyn ancora non conosce tutti i dettagli della missione finale della loggia segreta di cui è entrata a far parte: i Guardiani. Sa solo che consiste nel “chiudere il cerchio dei dodici” attraverso un piccolo prelievo di sangue anche dei viaggiatori “dissidenti”, come Lucy e Paul, apertamente schierati contro il fondatore della loggia, il Conte di Saint Germain. Mentre la ragazza cerca di districarsi tra bene e male e tra passato, presente e futuro, compaiono nuovi personaggi pronti ad aiutarla, ad esempio Xemerius, il fantasma doccione che diventa una sorta di simpatica e scanzonata “spia”, ma anche Raphael, fratello minore del suo adorato compagno di viaggio Gideon. Eppure è proprio Gideon, per cui Gwen prova dei sentimenti, a crearle più confusione di tutti… può essere un alleato per scoprire la verità oppure non è pronto a fidarsi di lei?

Come con Red, le pagine scorrono veloci tra misteri e battute brillanti. Inoltre Kerstin Gier dimostra di essere una profonda conoscitrice del mondo giovanile regalandoci un’eroina che, pur rispondendo ad alcuni cliché del genere young adult, trasmette tutta la freschezza di una reale quindicenne.