Breva di morte di Cristina Preti, Emiliano Bezzon

La Breva è uno dei tanti venti che soffiano sul lago di Lugano, evocato da Fogazzaro in "Piccolo mondo antico", spira da sud in direzione nord ed è, in genere, portatore di tempo bello.
In questo finissimo giallo investigativo, scritto in coppia da Emiliano Bezzon e Cristina Preti, la Breva è invece portatrice di morte.
Sì, perché la corrente del lago porta alla scoperta di un cadavere nella acque che bagnano Valsolda, piccolo, tranquillo e grazioso comune del comasco: quello di una giovane donna. Da qui iniziano le indagini del tenente dei carabinieri Daria Mastrangelo, una bella ragazza pugliese al suo primo incarico importante - e complicato - , coadiuvata dal maresciallo Mucedola e accompagnata dal taciturno Calandrino. Caso difficile in cui la protagonista dovrà muoversi fra la collaborazione fedele e attenta di Mucedola, la diffidenza del comandante Fiume - gran dongiovanni di scuola elvetica -, e del pm Appiani, magistrato rigoroso quanto ironico, anch’egli, sotto sotto, conquistato dall’avvenente Mastrangelo.

Le indagini - come di solito accade - prenderanno strade diverse: il rubacuori Fiume seguirà la pista che conduce a un criminale macedone noto all’Interpol; Appiani appunterà subito i sospetti sull’ex fidanzato cocainomane della vittima.
Soltanto lo spiccato intuito femminile della giovane tenente porterà però a scoprire la mano assassina con uno di quei finali che non ti aspetti certo, a cui si aggiungerà pure un altro inatteso e soprendente epilogo riguardante la stessa tenente.

Daria Mastrangelo dovrà faticare non poco nelle indagini fra dubbi e più o meno velati sarcasmi degli altri investigatori uomini - portati ad apprezzarla soprattutto per la sue doti fisiche - , seppur assecondata dal fido Mucedola, uno di quei carabinieri vecchio stampo, prezioso e perspicace, sul quale poter contare a occhi chiusi.

Breva di morte è un romanzo dal taglio sciolto, morbido, snello, piacevole. Storia intrigante, vicina alla realtà della cronaca nera, raccontata con quel tocco adatto da tenerti sempre assorto sulle pagine.

Sarebbe un peccato - a parere di chi scrive - non proseguire con il tenente di Ostuni alle prese con altri casi da risolvere. I presupposti ci sarebbero tutti: ambientazione dei luoghi, personaggi plausibili, veri e concreti, scrittura pulita, ritmo incalzante. E poi, perché no, immaginare un domani Daria Mastrangelo come protagonista di una serie
televisiva da contrapporre ai soliti ed esagerati super investigatori dei serial made in Usa. Non si può mai dire... Coraggio agli autori, dunque: basta mettersi sotto e crederci.