C’eravamo tanto amati
- Autore: Bruno Vespa
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2016
“Amore, politica, riti e miti. Una storia del costume italiano” è il sottotitolo del volume “C’eravamo tanto amati” (Mondadori, 2016), nuovo saggio del giornalista/scrittore Bruno Vespa, nato a L’Aquila nel 1944, direttore del Tg1 dal 1990 al 1993, conduttore dal 1996 della trasmissione Porta a porta, il programma di politica, attualità e costume più seguito.
“Ho preso in mano un secolo. Il mio secolo, quello in cui sono nato, cresciuto, maturato. Quello in cui sto invecchiando. Un secolo che ha conosciuto due guerre e una pace mai così lunga”.
L’autore, nel testo dedicato
“A mio padre (avrebbe compiuto cent’anni) che visse nell’Italia della speranza e ai miei figli con l’augurio di ritrovarla”
confrontandosi con il secolo, quasi come se fosse una persona cara, si domanda e pone al lettore una domanda fondamentale. Noi italiani
“che cosa abbiamo fatto di buono insieme e in cosa abbiamo sbagliato?”.
È stato il nostro carattere a tradirci? Il nostro destino è quello di far scoccare la scintilla e non sapere tenere acceso il fuoco? Eppure non siamo soltanto il Paese delle canzonette e della pizza. Noi italiani abbiamo inventato il telefono, il lusso made in Italy nella moda e l’abbiamo consegnato ai francesi. Pur essendo il paese più bello, siamo scesi al quinto posto nelle classifiche del turismo. Siamo fortissimi nella meccanica, ma abbiamo perso la chimica. Toccato il fondo continueremo a scavare o comincerà finalmente la vera ripresa? Parallela alle vicende italiane scorre la vita del giovane Bruno Vespa, nato nel capoluogo abruzzese e trasferitosi a Roma negli anni Sessanta
“ogni giorno contavo quanta parte del mio abbigliamento era aquilano e quanta romana”.
Per capire la trasformazione degli italiani, significative sono le pagine dedicate alla rivoluzione sessuale. Infatti Vespa sottolinea come gli anni Sessanta siano il decennio che più di ogni altro ha cambiato i costumi e lo stile di vita degli abitanti del Bel Paese. Siamo passati dalla “contenuta malinconia” di Nilla Pizzi con la canzone Grazie dei fiori ai versi espliciti di Jane Birkin che cantava in coppia con Serge Gainsbourg la sensuale canzone Je t’aime... moi non plus. Lo stesso Vespa a sedici anni, era rimasto molto colpito dalle bellissime gambe della tennista Lea Pericoli.
Il re del salotto politico televisivo che da vent’anni illustra agli italiani le intricate vicende politiche, in questo volume si è concentrato su come sono cambiati in un secolo gli italiani sotto tutti gli aspetti.
“Un’analisi del mutamento dei nostri costumi in ogni settore”: dall’amore alla cucina, dagli stipendi ai consumi, dalle vacanze all’abbigliamento, dal cinema alle canzoni, dall’economia prima dell’euro a quella dopo l’euro, dalla politica del Regno d’Italia alla Terza Repubblica”.
Un libro, “queste pagine sono un invito all’ottimismo”, che “è anche un libro di nostalgie” per ripercorrere il nostro passato e capire in cosa abbiamo sbagliato e come fare a ritrovare la fiducia e la spinta propulsiva del dopoguerra, che aveva portato il nostro Paese a vivere, tra gli anni Cinquanta e Settanta il miracolo economico. Il simbolo di quest’ultimo è rappresentato dall’immagine della copertina del testo che raffigura una donna sorridente al volante di una 600 di un colore di gusto femminile.
“Siamo italiani, siamo bravi. Perché non reagire? In fondo, abbiamo una grande e bella storia alle spalle…”.
C'eravamo tanto amati. Amore, politica, riti e miti. Una storia del costume italiano
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