Caccia al Diablero (Io e il Signor Oz #3) di Stefano Orlando Puracchio

Conserva la freschezza e il tocco vivace dei due capitoli precedenti anche l’ultimo tassello della trilogia fantasy-western di Stefano Orlando Puracchio.
Caccia al Diablero (Demian Edizioni, 2021) chiude un cerchio, e porta a compimento le avventure e l’arco narrativo dei tre personaggi principali, lo sceriffo Joe "Sneaky" Brown, sua moglie Jana e il sindaco Seymour Baxter.

Non è un western consueto, quello di Puracchio; gli uomini impenetrabili della Frontiera qui lasciano il posto a una variopinta e imprevedibile fauna umana composta da imbonitori, attori girovaghi, santoni e negromanti. E sopra le righe è anche la prosa in queste pagine: non certo le sentenze lapidarie alle quali il lettore western è abituato, quanto una ridda di giochi di parole, esuberanze dialettali, numerose strizzate d’occhio al lettore quando i personaggi bucano la quarta parete e dialogano con l’autore stesso.

La vicenda prende l’avvio dall’intenzione del sindaco di St. Albert Creek di aprire un luna park stabile nel paese: l’attività non tarda a produrre interessanti profitti, e il costante movimento di contanti tra il paesino e la banca vicina attirerà l’attenzione di alcuni banditi locali. La voce che serpeggia è quella del ritorno di Mantas, fuorilegge semileggendario, sparito in circostanze non molto chiare numerosi anni prima: ma colui che porta il nome di Mantas, stavolta, sembra detenere inquietanti poteri legati alla magia nera.

Una lettura consigliata a chi, in questo periodo estivo, è alla ricerca di una trama nitida e senza nebbiose circonvoluzioni, ai lettori che amano le storie nelle quali il male si stacca dal bene con una nitidezza unica e a chi desidera essere trasportato in un mondo senza tempo e senza confini.
Impreziosisce il romanzo una postfazione di Erika Blanc, attrice apparsa in una grande quantità di film western, tra cui Django e Sartana.