Camera d’albergo
- Autore: Colette
- Categoria: Narrativa Straniera
Questo delizioso piccolo racconto di Colette si svolge in due luoghi simbolo che tanto hanno rappresentato la società francese tra le due guerre. Parigi con i suoi music-hall popolati da vedette e artisti dove i costumi sono piuttosto liberi e quello delle villeggiature curative in città termali o al mare, dove ha luogo il trionfo del mondo borghese, con i suoi riti e le sue ipocrisie.
Colette, che racconta la storia in prima persona, si decide a partire in vacanza per qualche tempo subaffittando lo chalet che una sua collega di music-hall aveva affittato per passare qualche tempo con il suo compagno del momento. Lo chalet è talmente mal messo che la scrittrice, accompagnata dalla sua gatta, si trasferisce subito in hotel con l’idea di ripartire il giorno successivo per Parigi. Qui però, grazie alla sua gatta, fa conoscenza con una coppia di coniugi, i signori Haume. In un tripudio di tonalità dell’azzurro il signor Haume suscita una certa antipatia alla scrittrice, soprattutto per quel suo tic di guardare di continuo l’orologio, cosa che sembra sfuggire del tutto alla moglie. Rivista la sua intenzione di tornare a Parigi, anche su pressione della signora Haume, frequenta i due coniugi diventando la confidente di entrambi così che, durante una breve malattia di Antoinette (Madame Haume), scopre perché il signor Haume, con le sue tonalità di azzurro, guarda sempre l’orologio.
Ebbene, quest’ultimo ha un’amante a Parigi di cui non riceve notizie da parecchio e, poiché a causa della malattia della moglie è costretto a non poter rientrare in città, cerca la complicità di Colette che per lavoro, deve rientrare almeno per un paio di giorni alla Ville Lumière. Nonostante l’antipatia dichiarata che prova nei confronti dell’uomo, la nostra scrittrice si presterà a recapitare una missiva alla rivale della sua nuova amica che, approfittando della lontananza del suo amante, ha pensato bene di far sparire le sue tracce.
Forse non sarà tra le cose migliori di Colette ma questo racconto ha un suo garbo e inoltre è possibile leggerlo oltre che come un affresco della società del periodo tra le due guerre, come un racconto dove la figura della donna è protagonista. In primo luogo proprio con Colette, la cui vita è stata estremamente intensa, poi con la signorina d’Orgeville, donna di spettacolo che si guadagna la vita come può e che paga amaramente la sua libertà sessuale e infine con la signora Haume, la classica signora perbene borghese che vede nel marito ciò che non c’è.
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