Canta Sogni
- Autore: Jason Ray Forbus
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2015
Le poesie di Jason Ray Forbus, intrappolate nel “Canta sogni”, costituiscono un portale per altri universi, come un wormhole che è la chiave per entrare in altre galassie, in altre dimensioni. Il tempo e lo spazio s’ingrandiscono, si rimpiccioliscono, esplodono, implodono, e ognuno di noi si sveste di ciò che è, lo dimentica, per immergersi nello splendore e nella grandiosa bellezza delle parole.
“Canta sogni” sembra esser avvolto da una strana, dolce magia, come se le parole che vi abitano, agitandosi e contorcendosi, volessero uscir fuori, balzar via da uno spazio scomodo come quello di una pagina di carta per riempire non solo i nostri cuori umani ma il mondo intero, e i mondi oltre i mondi, gli universi dentro gli universi. Come invisibili fili di luce, l’essenza delle parole corre via dalle pagine e prende per mano il lettore, ed è quest’ultimo allora a entrarci. È semplice entrare in un libro, è difficile uscirne. È semplice entrare in una poesia ma questa è, forse, la cosa al mondo più difficile da abbandonare; anche se smetti di leggerla o di pensarci, questa tornerà all’improvviso, prepotente, come quegli amori lontani che tendiamo di seppellire ma che porteremo con noi in eterno.
Le poesie di Jason Ray Forbus danzano in un’atmosfera dal sapore antico, e assomigliano proprio a quegli amori lontani. Amori gentili, grandi, tenebrosi talvolta, in equilibrio tra la realtà e l’illusione. Parole gonfie di una piacevolissima dolcezza. Grandi significati che si condensano in pochi, brevi versi:
“Vedere oltre è scorgere la prima stella dell’universo scintillare nell’immensità del buio”.
Giocare col suono delle parole, mescolare l’inglese e l’italiano e stupirsi di quanto differenti siano e di quanto eppure riescano a mormorarci gli stessi sentimenti. La malinconia è uno di questi: serpeggia tra le poesie descrivendoci la realtà e la natura dell’uomo.
“Hai una sola cartuccia, poeta, per difenderti dal tempo che verrà”.
Il poeta può utilizzare la sua arte come scudo contro il tempo che passa e così ha fatto Jason Ray Forbus. Con “Canta sogni” (Ali Ribelli Edizioni, 2015, euro 8,00), la sua raccolta di “liriche scelte in ordine sparso”, ci ha ricordato l’immortalità della poesia e la sua necessità sulla Terra – e non solo. Attraverso le sue parole possiamo ripulirci e guardare in noi stessi, in una sorta di processo catartico che ci fa amare persino la malinconia. Ma più di ogni altra cosa ci ha resi partecipi di un po’ della bellezza del mondo, ricordandoci che in fondo
“le notti finiscono, ma i sogni vivono di vita propria”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Canta Sogni
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