Canta, spirito, canta
- Autore: Jesmyn Ward
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: NNEditore
- Anno di pubblicazione: 2019
Il fascino della letteratura americana del Sud degli Stati Uniti, quella parte ex francese che si estende intorno al delta del maestoso Mississippi verso il golfo del Messico, è lo scenario intorno a cui costruisce il suo romanzo Jesmyn Ward, "Canta, spirito, canta", già autrice del fortunato “Salvare le ossa”, primo titolo della trilogia di Bois Sauvage che la casa editrice NNE ci presenta.
Un romanzo violento, feroce, a volte pieno di dolcezza, che racconta a più voci una vicenda che è intima e collettiva, pubblica e privata. Le voci sono quelle di Jojo, un ragazzino nero di tredici anni, quella di sua madre, la giovanissima Leonie e infine la voce più evocativa che caratterizza in modo simbolico l’intera narrazione, quella di Richie, lo spirito errante di un ragazzino morto in circostanze altamente drammatiche molti anni prima. Molto difficile riassumere il plot di questo romanzo intenso, forte, che ci racconta la condizione dei neri americani in modo insolito, in una parte degli Stati Uniti nella quale i bianchi sono ancora i padroni assoluti, dove un rapporto fra Michael e Leonie è assolutamente censurato dalla famiglia bianca di lui.
Jojo e Kayla/Michaela, sono il frutto di quell’accoppiamento e malgrado l’amore forte che li lega i genitori, lui reduce dal carcere duro, lei fuori di testa e priva di ogni senso materno, tentano di sopravvivere agli ostacoli che società e famiglia impongono alla loro condizione di estrema fragilità. Jojo e la piccola Kayla sono strappati dalla casa dove vivono con i nonni, Pop e Mam, per raggiungere in macchina il carcere da cui deve uscire loro padre.
Leonie e la sua amica Misty, ambedue drogate e border line, si mettono in strada in un viaggio allucinante, pieno di droga e follia, nel quale l’unica saggezza è affidata a Jojo, a cui si deve la sopravvivenza della sorellina, legata morbosamente a lui, nel quale identifica l’unico amore possibile. Gli spiriti, identificati soprattutto in Richie, la cui storia drammatica è all’origine di tutto il romanzo, accompagnano tutta la lunga narrazione.
Lo stile di Jesmyn Ward, la lingua, i giochi di parole, tradotti con competenza da Monica Pareschi, conferiscono un fascino speciale a questo secondo romanzo della trilogia che la scrittrice propone ai lettori italiani. Alle scene violente che non vorremmo leggere, la scrittrice alterna momenti di dolcezza, di amore, di tenerezza: il rapporto speciale tra Jojo e suo nonno Pop, la profonda affettività che lega i fratellini e li salva, il rapporto recuperato tra Leonie e sua “Mam” ormai morente, l’insopportabile violenza bianca, che non conosce affetti di sangue, la segregazione tra due mondi che, superata dalla storia, sopravvive nella mentalità e nella cultura di molte parti del continente americano, sono narrate in questo romanzo con una lingua coinvolgente, emozionante, potente.
Il canto, la presenza degli spiriti, la forza della sopravvivenza malgrado tutto, sembrano i fili rossi che attraversano la storia, lungo queste strade deserte e polverose, dove una macchina disastrata conduce un pezzo di umanità verso la salvezza affettiva, verso la possibilità di riscatto da razzismo, sopraffazione, ingiustizia, disumanità. “A casa, dicono, a casa”, il rumore di tutte le acque, quella del Mississippi e quella del ventre materno, è il canto che la superstite alla violenza degli adulti, la innocente Kayla, affida alle ultime righe del libro.
Canta, spirito, canta. Trilogia di Bois Sauvage (Vol. 2)
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Recensione precisa e accattivante!
Avevo già notato il libro ma ora corro in libreria ad acquistarlo!
La NN Editore sta mostrando grande capacità nel fiutare il talento 🙂