Caravaggio segreto
- Autore: Costantino D’Orazio
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2014
Alla scoperta dei segreti nascosti nei capolavori di Caravaggio
Nel 1583, Michelangelo Merisi, milanese, aveva solo dodici anni ma già aveva deciso di diventare immortale. L’arte è un modo per restare in vita agli occhi dei posteri anche dopo la morte: ecco, avrebbe fatto l’artista. Ma per guadagnare l’immortalità nel ricordo di chi ti segue non basta dipingere bene, occorre farlo in modo sublime. Ci si chiederà se quel ragazzino c’è riuscito. Intanto, mamma Lucia aveva assecondato l’ambizione artistica affidandolo con un contratto di apprendistato al bergamasco Peterzano, che si professava discepolo a suo tempo di Tiziano.
Sì, quel ragazzetto è diventato un grande, un grandissimo. Il sogno si è realizzato, cominciando umilmente, nella bottega di maestro Simone, a macinare i colori, copiare i maestri del passato, imparare a dominare la tecnica del chiaroscuro, come ogni buon allievo pittore. La parabola meravigliosa di un artista straordinario e controverso è disegnata dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio in un agile saggio, “Caravaggio segreto”, edizioni Sperling & Kupfer, 186 pagine, 18 euro.
Michelangelo Merisi è il Caravaggio, immortale come i suoi dipinti. Anche discusso: lo definiscono litigioso e strambo, inquieto e instabile. Ossessionato, questo è certo, dall’obiettivo di lasciare un segno indimenticabile nella storia. E per farlo doveva dedicarsi alla pittura totalmente, sacrificarsi continuamente, rinunciare anche al matrimonio, ai figli, per non essere costretto a lavorare in serie pur di mantenere una famiglia. Doveva anche crudelmente cercare di esprimere il meglio delle proprie capacità, aspirare all’irraggiungibile, all’eterno, nel suo modo di interpretare l’arte. Da qui, la vita precaria e il circondarsi di persone banali, per non essere distolto dalla sua ossessione.
Il sempre inquieto Caravaggio sente di poter dare ancora più di quello che gli chiedono, pur dovendo scontare l’ostacolo di un temperamento collerico. Risse e lame gli erano congeniali quanto la ricerca delle ombre e della luce perfetta sulla tavolozza. Da Milano a Roma ci finisce per un duello o un omicidio. Una ferita di spada lo allontana dalla prima bottega artistica romana, ma sarà la sua fortuna, perchè con l’aiuto dell’amico Prospero Orsi si avvicina al suo mecenate, il cardinale Francesco Maria Del Monte.
Ora questo giovane dal carattere contenzioso e torbido ha l’opportunità di sfidare col suo talento i colleghi più illustri. Cerca una sua via, diversa da quella del decoro, seguita dai migliori del suo tempo, che si uniscono in circoli e accademie. Lui, preferisce restare libero, isolato, non ha allievi, nessuno a cui rivelare i segreti della sua tecnica, che a tutt’oggi si fatica a comprendere. Nel conflitto tra imitazione della realtà e invenzione, diventa il padre della imitazione al naturale, che sembra rifiutare l’idea della bellezza classica. Per questo, i biografi più severi attribuiranno la sua tendenza a dipingere toni scuri e figure rozze, alla sua natura fosca: foschi gli occhi, nere le ciglia e i capelli.
In effetti, era segnato come pochi da aspetti dissonanti. Dubbi su tutto nella sua esistenza: non si sa bene quando sia giunto la prima volta a Roma, se fosse omosessuale, dove e quando sia morto. Un personaggio in chiaroscuro, come le sue tele.
L’artista, che non si è mai preoccupato di allestire una propria bottega, vanterà suo malgrado una schiera di allievi e imitatori per oltre un secolo. Ma non contano i lati oscuri: a tenere in vita tutto era il genio di Caravaggio e la sua arte, non gli eccessi, i delitti, la fuga, insiste D’Orazio.
Stregato dal Merisi, accompagna i lettori a scoprire i misteri nascosti nei suoi capolavori, assai più ricchi di quanto appaiano a prima vista. Caravaggio fa di tutto per trarre in inganno chi non li guarda con grande attenzione. Non ci si deve fermare alle apparenze. Ogni dipinto di Caravaggio è un saggio di ambiguità. Non bisogna lasciarsi sfuggire i particolari che l’artista ha disseminato all’interno delle scene e arrivare al loro significato più profondo. Le fisionomie dei suoi modelli, il loro abbigliamento e i loro gesti svelano i misteri che il pittore nasconde tra le pieghe delle sue pennellate. Le tele di Caravaggio sembreranno molto più familiari, la sua vita apparirà molto meno maledetta, i misteri dei suoi capolavori saranno nelle vostre mani.
Caravaggio segreto. I misteri nascosti nei suoi capolavori
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