Nella seconda metà del secolo scorso il drammaturgo Tonino Micheluzzi (1923-1991) – nato a Osimo, ma divenuto grande erede della tradizione del teatro veneto – scrisse e rappresentò un "collage" di testi goldoniani intitolato La barca dei comici.
Oggi una rielaborazione per alcuni versi simile – sempre in lingua veneta – l’hanno voluta tentare i comici veneziani Carlo & Giorgio col loro spettacolo Carlo, Goldoni & Giorgio andato in scena a Padova l’8 agosto nella prestigiosissima cornice dell’Odeo Cornaro. Le scenette esilaranti sviluppate dai due geni della risata sono un bel tributo al grande commediografo veneziano, che con la fantasia viene fatto tornare nella sua terra d’origine a 231 anni dalla sua scomparsa.
Sì, perché Carlo Goldoni morì a Parigi, e per di più in miseria a causa della rivoluzione francese che lo privò delle pensioni che aveva ricevuto dalla famiglia reale, e chissà se in quei giorni gli tornarono in mente le parole dei suoi Rusteghi:
"tutto xe causa la libertà"?
In apertura allo spettacolo è naturale porsi delle domande, e si parte da quelle pedantesche: chi è il miglior interprete del Goldoni? Egli fu un uomo vicino al popolo o un signore benestante che si limitava a studiare la plebe e il gran libro del mondo? Le risposte si possono cercare in altre sedi, prima occorre un’altra premessa: chi conosce le opere di Goldoni?
E da qui parte il lavoro di Carlo & Giorgio, che si pongono l’obiettivo di far riscoprire i capolavori dell’autore con una simpatica ed efficace “compilation” che incuriosisce i neofiti e commuove chi Goldoni lo ha visto rappresentare tante volte a teatro. No, non è un’esagerazione, è davvero commovente pensare ai personaggi goldoniani che si ritrovano insieme, sembra una riunione di amici di famiglia che restituisce un’idea dell’ingegno dello scrittore e al contempo ripercorre le sue Memorie.
Il ritorno dell’avvocato veneziano merita una festa sontuosa a cui partecipano Arlecchino, Pantalone, Sior Todero, Mirandolina e altri ancora, figure antiche, ma ancora attuali e attualizzabili mescolando il Settecento furbacchione e libertino con i paradossi del nostro presente. I protagonisti dei copioni di Goldoni sono reinterpretati da quelli creati da Carlo & Giorgio, nuove maschere che raccontano il Veneto dei nostri giorni: i tossici che cercano di sbarcare il lunario, la famiglia Baldan, il nonno insiminio e i ciosoti (che forse nei secoli sono cambiati meno di altri).
Parlando dell’epoca contemporanea, in alcuni momenti sconfinare volutamente nel trash è quasi inevitabile, ma del resto leggendo i giudizi espressi a suo tempo dal Conte Carlo Gozzi sul suo avversario Goldoni non sembra forse che egli recensisca quasi dei cinepanettoni? Per Gozzi il suo “arcinemico” era colpevole di prendere dalla strada il peggio, di pescare le battute della gente di bassa levatura dai tuguri, ma a ben vedere questo significava semplicemente fotografare la realtà senza ignorare che certi aspetti della vita esistono.
Grazie all’estro e alla simpatia della coppia di mattatori (che non hanno nulla da invidiare a una compagnia intera), novanta minuti di battute passano veloci come se fossero solo trenta. Se vivessimo in un paese normale, che coltiva un rapporto sano ed equilibrato con la cultura, si porterebbero i giovanissimi a vedere uno spettacolo come questo per introdurli alla conoscenza dei testi di Goldoni, stimolandoli a memorizzare e ricercare le citazioni del maestro. Una porta ne può aprire tante altre.
Spiace che i modelli quotidianamente propinati ai ragazzi siano sempre estranei a qualsiasi forma di elevazione intellettuale, ma del resto è anche questo un elemento di quel mondo (il nostro) di cui Carlo & Giorgio si fanno beffe.
Il teatro non vive giorni facili, è un dato di fatto. Probabilmente una delle morali della storia è anche questa: alla sua festa Goldoni c’è e non c’è, in tanti lo aspettano, ma non arriva, il buffet è modesto, la torta è piccola... ma si cerca di celebrarlo come si può, come fanno tante piccole compagnie di provincia in teatri minori o addirittura su palchi improvvisati dove capita. E non è anche vero che a volte queste recite "parrocchiali" vengono meglio di quelle che si vedono su certi grandi palcoscenici?
Goldoni non se ne è mai andato realmente lontano da noi, vive e rivive veramente nell’entusiasmo dei suoi ammiratori.
Per i prossimi eventi in programma nel calendario di Carlo & Giorgio, restate aggiornati seguendo il loro sito e i loro canali ufficiali
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Carlo, Goldoni & Giorgio”: a teatro Carlo & Giorgio reinterpretano papà Goldoni
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