Casa Forsyte
- Autore: John Galsworthy
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2018
La romana Elliot Edizioni, dopo i tre romanzi appartenenti alla famosa trilogia della saga dei Forsyte: “Il possidente”, “In tribunale” e “In affitto”, continua, nella collana Raggi, con “Casa Forsyte” (2018, raccolta di racconti originariamente redatti nel 1930, titolo originale On Forsyte’ Change, traduzione di Gian Dàuli), la riedizione delle opere dello scrittore e drammaturgo britannico John Galsworthy (Coombe, 14 agosto 1867 - Hampstead, 31 gennaio 1933), Premio Nobel per la Letteratura nel 1932.
Diciannove racconti apocrifi scritti dall’autore intorno ai Forsyte, che completano idealmente le cronache sulla celebre famiglia inglese arricchitasi grazie al mattone. Specchio della società tardo vittoriana, i romanzi e i racconti di Galsworthy restano fondamentali documenti sociali per comprendere quel periodo di grandi mutamenti. Dedicata a “H. Vincent Marrot”, la presente raccolta si colloca cronologicamente dopo la Saga dei Forsyte (1906-1921) e prepara alla lettura della “Commedia” (1924-1928), magnifici tasselli di uno dei corpus narrativi più amati della letteratura inglese.
“Vadano dunque per il mondo, nella speranza ch’io sia perdonato”.
Nel racconto Le buccole di “Superior Dosset” John Galsworthy rievoca lo sbarco a Londra avvenuto nel 1821 del capostipite del clan, “Superior Dosset” Forsyte. Quest’uomo robusto e dal colorito acceso, vedovo da poco giunto nella metropoli londinese emigrato da Bosport insieme alla sua nidiata di figli ancora in tenera età, aveva iniziato la sua carriera facendo il garzone muratore. A quei tempi c’era molto lavoro per gli imprenditori di costruzioni, sicché “Superior Dosset” aveva potuto farsi strada per tempo, ed era già ricco quando era arrivato a Londra.
In quasi trent’anni di attività, Forsyte sarebbe riuscito a trasformarsi da mastro-muratore in costruttore e proprietario di molti immobili. Per questo zia Anne, quando era in vena di ricordi, ripeteva sempre al nipote Jolyon la seguente frase:
“Noi non abbiamo di che vergognarci delle nostre origini, caro Jo. I Forsyte sono di buona razza campagnola, sono sempre stati uomini schietti e ligi alla loro parola, e questo è quello che conta. La nostra cara mamma era una vera signora, dopotutto. Il suo nome di ragazza era Pierce – una famiglia del Devonshire – ed era figlia di un procuratore che a Bosport godeva di molta stima...”.
Nella raccolta “Casa Forsyte” i tanti lettori che hanno amato La Saga dei Forsyte ritroveranno i personaggi del grande affresco concepito da John Galsworthy, come il rigido e moralista Soames, il quale perde l’amore della prima moglie proprio a causa del suo carattere dispotico e crudele. Nel racconto che completa il volume, Soames e la bandiera, il tiranno possidente amante dell’arte acquista un dipinto proprio il giorno nel quale a Sarajevo un giovane attentatore serbo-bosniaco, Gavrilo Princip, uccide l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, e sua moglie Sofia. È il 28 giugno 1914 e il tragico doppio omicidio sarà la miccia che farà scoppiare di lì a poco la I Guerra Mondiale.
“Questa verde pace, le case nelle campagne, i campi e i raccolti: tutto, tutto in rovina!”.
Il mondo intorno a Soames stava per cambiare per sempre, Casa Forsyte non sarebbe stata più la stessa e il più astuto componente della famiglia ne aveva tragica consapevolezza.
“Tutta l’Europa brulicava di uomini e di fucili, e i mari erano solcati da navi. E lì, quale silenzio: bonaccia prima della tempesta! Non poteva durare”.
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