Veduta aerea del Castello di Gargonza (2018) — Foto di AlexGukBO / Despositphotos.com
Il Castello di Gargonza, circondato dal suo caratteristico borgo fatto di case, vicoli e stradine che sfidano il tempo e la memoria, si erge in tutto il suo splendore fra le verdi colline della Val di Chiana, in Toscana.
Ci troviamo tra Arezzo e Siena, nel comune di Monte San Savino (in provincia di Arezzo), a una cinquantina di chilometri da Firenze e, credetemi, una sosta per visitarlo è un obbligo a cui non ci si può sottrarre se siete in vacanza in zona.
Immersi in un silenzio irreale e circondati da mura che trasudano vita, storie e umanità, si ha l’impressione di essere piombati d’un tratto in pieno Medioevo, quello che abbiamo conosciuto dai libri di scuola e dalle fiabe lette da bambini, quando i fiori traboccavano dai cortili delle abitazioni in pietra, le vie erano strette e tortuose e le giornate trascorrevano con una lentezza ormai perduta.
Ma bellezza a parte, Gargonza è legato a Dante Alighieri: vediamo la sua storia e cosa lo lega al Sommo Poeta.
Il Castello di Gargonza: brevi cenni storici
Anche se l’odierna quiete rende difficile immaginarlo, in passato Gargonza è stato teatro di complesse vicende politiche, epici scontri, dispute e congiure.
Le origini della cittadina risalgono alla fine del XIII secolo, quando venne fondata dai conti Ubertini in fuga da Firenze, pronti a sfruttare l’ottima posizione strategica di quel luogo alto, protetto dalla fitta vegetazione del bosco circostante e completamente dominante la valle.
Le mire fiorentine si palesarono fin da subito.
Nel 1381 Gargonza fu ceduta alla Repubblica di Siena, ma nel 1385 venne rioccupata da Firenze.
Seguirono anni di scontento e malumore fra i cittadini, che sfociarono in una rivolta di vaste proporzioni nel 1433.
Per reazione Firenze rase al suolo il castello, di cui sopravvisse soltanto il cassero, la torre merlata che c’è ancora oggi, splendidamente conservata.
In seguito Gargonza cambiò più volte proprietari e divenne una tenuta agricola.
Quella di Gargonza è, fra l’altro, una storia di decadenza e rinascita, la dimostrazione evidente e tangibile di quanto la cultura, la dedizione e le buone idee possano, spesso, fare miracoli.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la fuoriuscita pressoché totale dei suoi abitanti, il borgo, abbandonato e desolato, cadde in rovina.
A farlo risorgere dalle proprie ceneri ci pensò, nel corso degli anni ’70, il conte Roberto Guicciardini Corsi Salviati, che lo restaurò completamente mantenendone intatte le originarie linee architettoniche, restituendoci il gioiello che oggi tutti possiamo ammirare.
Perché Gargonza è legato a Dante Alighieri?
Un importante avvenimento storico risalente al pieno Medioevo lega indissolubilmente il nome di Gargonza a quello di Dante Alighieri.
Esso si inserisce perfettamente nel solco delle lotte per il potere che infiammarono Firenze nel periodo compreso fra il XIII e il XIV secolo, quando la città venne politicamente dilaniata da furibondi scontri intestini.
Come è noto, l’autore della Divina Commedia ne fu pienamente coinvolto e ne rimase vittima.
Dante apparteneva alla fazione dei Guelfi Bianchi e quando i Guelfi Neri divennero i padroni di Firenze, il poeta venne condannato a morte insieme ad altri 14 coimputati.
Correva l’anno 1302.
A quel punto l’esilio divenne definitivo e il grande artista non fece mai più ritorno nella città natale.
Tuttavia nel 1304, alcuni Ghibellini fuoriusciti fiorentini si incontrarono a Gargonza con esuli aretini allo scopo di unire le forze contro il nemico comune: tra gli invitati c’era anche l’Alighieri, che qui sostò alcuni giorni.
Alla fine la corrente di cui faceva parte venne sconfitta e lui, impossibilitato a rientrare a Firenze, si spense a Ravenna nel 1321.
Nonostante siano trascorsi più di sette secoli dal momento del passaggio di Dante a Gargonza, nel piccolo borgo pare che il tempo si sia annullato e ciò che possiamo vedere oggi non è poi troppo diverso da ciò che osservarono i suoi occhi.
Passeggiando fra viuzze e piazzette si ha l’impressione di poterlo incontrare, come se da un momento all’altro potesse incrociare il nostro cammino, ma del resto si sa, nei luoghi incantati la potenza della suggestione diventa sconfinata.
Gargonza oggi: il resort
Attualmente Gargonza fa parte dell’Associazione Abitare la Storia, che riunisce dimore ricettive che si trovano all’interno di strutture storiche che abbiano un considerevole valore dal punto di vista artistico e architettonico.
Dunque il borgo è adesso un magnifico resort con piscina, ristorante, cantina e, in una vecchissima cappella sconsacrata, sala colazione. È possibile dormire addirittura dentro la torre del castello, per un soggiorno davvero suggestivo.
Inutile dire che la location è la cornice da favola ideale per matrimoni e cerimonie da sogno.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il Castello di Gargonza: dove si trova e perché è legato a Dante Alighieri
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