Cattedrale di Notre Dame: conto alla rovescia per la riapertura dopo il restauro

Parigi e il mondo intero attendono con ansia la riapertura della cattedrale di Notre Dame annunciata per il 7 dicembre 2024, quando arriveranno al termine i cinque anni di restauri che hanno impegnato 250 aziende e centinaia di artigiani. Obiettivo: restituire alla città un monumento simbolo gravemente danneggiato dall’incendio del 15 aprile 2019. In questi giorni i quotidiani internazionali hanno annunciato con gioia il ritorno delle 8 campane della torre nord revisionate da una fonderia normanna: restituiranno voce alla cattedrale. Per il monumento che fa da sfondo alla storia d’Europa dal lontanissimo 1163 sarà un nuovo inizio. Viene in mente il restauro del 1845 avviato grazie anche al libro scritto da un giovane Victor Hugo appena ventinovenne. Notre–Dame de Paris, appunto.

Notre-Dame de Paris di Victor Hugo: primo esempio di marketing applicato alla letteratura

Quella di Hugo è stata forse la prima campagna di marketing applicata alla letteratura. Un’operazione riuscita. Lo scrittore vuole attirare l’attenzione sul monumento simbolo della capitale Francese e di tutta Europa e sullo stato di semiabbandono in cui versa, grazie alla creazione di un’opera letteraria accattivante. Il romanzo viene pubblicato nel 1831. La gente lo legge e si appassiona. La chiesa verrà restaurata 14 anni dopo.
L’opera, la stessa che ha ispirato il celebre musical di Riccardo Cocciante, parla delle vicende di Quasimodo, ma anche della celebre cattedrale che, da fondale e teatro degli eventi narrati, diventa personaggio a sé stante fin dall’incipit:

Trecentoquarantotto anni, sei mesi e diciannove giorni or sono, i parigini si svegliarono al frastuono di tutte le campane che suonavano a distesa nella triplice cinta della città vecchia, dell’università e della città nuova.

Recensione del libro

Notre-Dame de Paris
di Victor Hugo

La bellezza e il degrado della cattedrale di Notre-Dame nel romanzo di Hugo

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La bellezza e l’indubbio pregio architettonico ed artistico della cattedrale di Notre-Dame sono raccontati in svariati passaggi del libro. Uno per tutti:

Vasta sinfonia di pietra … Prodotto prodigioso del contributo di tutte le energie di un’epoca , ove su ogni pietra si vede impressa in cento modi diversi la fantasia dell’operaio disciplinato dal genio dell’artista

Ma Hugo non risparmia la denuncia che gli sta a cuore:

La chiesa di Notre-Dame di Parigi è certamente ancora oggi un maestoso e sublime edificio. Ma, per quanto bella si sia conservata col passare del tempo, è difficile non sospirare e non indignarsi di fronte alla degradazione e alle innumerevoli mutilazioni che il tempo e gli uomini alternativamente hanno inferto al venerabile monumento, senza rispetto per Carlomagno che ne aveva posto la prima pietra, né per Filippo Augusto che ne aveva posto l’ultima.

Parigi abbraccia Notre Dame

Il 7 dicembre la cattedrale di Notre-Dame tornerà ad essere il monumento più visitato d’Europa. Per la magia solenne che emana e per la storia stessa che racconta. La cattedrale è una pagina non solo della storia del paese, ma anche della scienza e dell’arte. Sotto le sue volte Filippo il Bello nel 1302 inaugura gli Stati Generali del regno di Francia, Papa Pio VII incorona Napoleone I imperatore di Francia nel 1804. La sua facciata è anche parte integrante della vita di migliaia di persone comuni, grazie a cartoline d’epoca e scatti fotografici di visitatori e turisti, oltre che orizzonte rassicurante per i parigini. Per dirla con Victor Hugo:

Tutta Parigi era sotto i suoi piedi, con le mille guglie di edifici ed il suo orizzonte circolare di molli colline, con il suo fiume che serpeggia sotto i ponti e la sua folla che ondeggia per le strade, con la nuvola dei suoi fumi, con la catena montuosa dei suoi tetti che stringe Notre-Dame con doppie maglie.

E Parigi, viene da dire, non sarebbe la stessa senza la sua Cattedrale.

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