Cattiva memoria. La terza indagine di Alfredo “Fred” Sonetto
- Autore: Davide Bressanin
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Mi presento, mi chiamo Alfredo Sonetto, “Fred” per amici e nemici, detective privato al soldo, raro, dell’Agenzia Investigativa Sabato di Genova.
Sono corresponsabile, col titolare Guglielmo, del deficitario andamento dell’azienda di piedipiatti senza tessera e distintivo, in servizio per donne tradite e bagatelle simili. Lo scrittore che mi ha inventato, Davide Bressanin, mi fa descrivere in prima persona cosa combino-combiniamo. Intraprendente com’è, questa volta avvia dal capitolo 10 il thriller in dieci parti che racconta la mia terza avventura.
Cattiva memoria. La terza indagine di Alfredo “Fred” Sonetto è pubblicato in un bel volume dei “Gialli Damster” (Modena, maggio 2023, 350 pagine), del gruppo editoriale Edizioni del Loggione.
Segue i due titoli precedenti di Fred e della Sabato, cRimini, del 2020, Cortocircuito, del 2022. Chi li conosce, avrà già colto l’impronta caratteristica di queste detective story originali: non si prendono troppo sul serio. Nel senso che, ai panni classici degli investigatori tutti trench e Borsalino, preferiscono quelli improbabili e dozzinali di Sonetto. Di mezza età, incostante quanto a volte tignoso nel mestiere, quasi sempre disamorato e indolente, non risparmia però e rigurgiti di autostima e scatti di nervi, a rompere il tran tran del brontolone avviato al fallimento, personale oltre che finanziario.
Sono polizieschi edulcorati dal tono brillante, qualche volta comico (più che altro ridicolo, nel caso di Fred). Tra il giallo intenso degli intrecci criminali, il grigio del passato - la seconda guerra mondiale, nel terzo episodio - e il total white delle situazioni sorridenti, la tinta che viene fuori si potrebbe considerare un lemon pallido, potabilissimo per i lettori e promettente per il buon nome dello scrittore ligure.
Davide Bressanin è nato a Genova, nel 1977, si occupa da anni di comunicazione e lavora per il Comune della Lanterna. Per oltre un decennio ha diretto l’ufficio stampa di Fondazione Luzzati–Teatro della Tosse a Genova. Ha girato un documentario con una squadra di calciatori disabili e collaborato con Festival e testate di cinema. È autore di racconti e romanzi, premiati in concorsi.
Tornando al titolo in esame, abbiamo premesso che si articola in dieci capitoli. Esigenze d’impaginazione, perché dalla presentazione nel Salone del Libro di Torino, Davide sembra più propenso a considerare il romanzo diviso in due macroparti, una ambientata tra Genova e dintorni, la seconda in Emilia-Romagna.
Qualche pagina si sposta ad Acqui Terme e ci sarebbe anche una terza parte, quella in cui Bressanin riporta vicende avvenute nel corso del conflitto di ottant’anni fa, narrata in terza persona e con caratteri di stampa in corsivo.
Quei fatti sono evidentemente collegati al presente. Un oggi in cui Fred Sonetto si trova a malpartito nei confronti del suo capo. È una fortuna che Guglielmo Sabato non abbia una pistola a portata di mano, altrimenti non esiterebbe ad usarla all’ennesima risposta strafottente del suo investigatore di punta. Se Guglielmo non tiene più l’arma nel cassetto è merito del boyfriend olandese, che gliel’ha proibito. Così, con l’entrata in scena di Jody e se aggiungiamo Cinzia Balletto e l’utile Lorenzo Candido - una roccia di poche parole e pesanti manate - l’organigramma dell’Agenzia è al completo.
Fred è il migliore detective della Sabato? Unico, sotto tanti aspetti, visto che la brava e bella Cinzia è tutto quello che si vuole, meno che di genere maschile. Ed unico colpevole, secondo il patron, degli affari a precipizio e della pessima fama guadagnata dall’Agenzia Sabato dopo lo scivolone con la signora Vaggi. Tutta cattiva pubblicità e gran scherno dell’opinione pubblica, dopo la disavventura della “vacca da discount”. Coimputati della brutta figura tanto Alfredo che Guglielmo, al 50%, fifty-fifty. Santa pace, ma quante ne hanno gettate addosso alla povera donna che sospettava d’essere tradita dal marito.
Quando però tutto sembra volgere dal male al peggio, la sala d’aspetto gremita fa tornare il colorito sulle guance. Gremita? Quattro persone, mica poche. Due coniugi visibilmente danarosi e molto antipatici, incaricano la Sabato di garantire la sicurezza e la privacy degli invitati al compleanno dei figli gemelli ventenni, in una villa in Piemonte. Un anziano chiede di ritrovare un amico, novantaduenne, che gli ha telefonato qualche giorno prima molto agitato, poi non si è fatto più sentire.
Il quarto potenziale cliente nemmeno lo ricevono. Sabato lo fa mandare via, abbagliato dalla borsa Louis Vuitton piena di soldi lasciata dalla coppia facoltosa, per un lavoro “facile facile e strapagato”. Viene messo alla porta anche il vecchietto, con un nulla di fatto: “vada dalla Polizia”.
Ma c’è poco di facile per Alfredo. Quanto a farsi pagare, poi, niente da fare. Si muove coi comprimari a Genova, anche in Val Bormida e a Bologna. Sale nell’Alta Val Marecchia e verso l’Appennino emiliano, a Mercato Saraceno.
Meglio non aggiungere niente a una bella trama gialla. Basterà ricordare che dalle parti Damster dicono che Sonetto & C. se la vedranno con ultraottantenni scomparsi, con nazisti o più o meno tali, con pubblicitari eccentrici, con ricchi viziati, con streghe vere e presunte, con assassini, bande di latinos in Riviera, cani feroci, phon e cowboy emilianoromagnoli. Roba folle, aggiungono.
Si distingue, nel peggio, la famiglia Ansaldi, dei poco di buono che non vedono affatto bene i genovesi e si faranno un nome, anche - la tentazione di aggiungere è invincibile - un lager e il bosco della strega, dove poi una strega pare ci sia davvero.
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