Celestiale
- Autore: Francesca Bonafini
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sinnos
- Anno di pubblicazione: 2018
32 brevi capitoli, tre personaggi, Maddalena, Fabrizio, Ivano. Vivono in una desolata periferia cementata, sono adolescenti, sono in cerca di identità e di sicurezze, e poi, in fondo, sono in cerca d’amore. Francesca Bonafini esordisce nella narrativa per ragazzi con “Celestiale”, questo bel libro proposto con la usuale veste grafica ad alta leggibilità da Sinnos.
Maddalena e Ivano sono fratelli, la mamma li ha cresciuti da sola, del padre non hanno notizie: la ragazza è in terza media, lui al tecnico, bocciato un volta, ora preferisce il bar e il bigliardo, dopo che il professore Zarri, l’unico insegnante amato e stimato, è stato trasferito altrove. Fabrizio invece è l’oggetto d’amore di Maddalena: è timido, introverso, frequenta il liceo artistico, adora i pittori rinascimentali, anche lui è attratto da Maddalena, ma dopo un breve tentativo di approccio si ritrae spaventato. Maddalena piange, confortata dalle amiche, angariata dal fratello che fa il gradasso, la maltratta, le dice che è inutile piangere per amore, anzi che dall’amore ci si deve difendere come in una trincea. Galeotto è il libro dei “Canti” di Giacomo Leopardi, che il professore aveva regalato ad Ivano, e che aveva reso il ragazzo disponibile ad ascoltare quei versi in cui aveva riconosciuto le sue stesse sofferenze: anche lui si era innamorato di Rosa, e poi era scappato via spaventato dai propri stessi incerti sentimenti.
Così tra citazioni leopardiane, pittori coloristi veneti, pittori toscani che disegnano prima di affrontare il colore, poeti stilnovisti, mescolati con cellulari, cuffiette dell’iPod e fughe da scuola, si delinea il romanzo di formazione degli adolescenti protagonisti di questo racconto. Francesca Bonafini riesce a coniugare l’attenzione alle parole, al linguaggio, con quello dei gesti usuali dei ragazzi che, pur vivendo nel presente ( famiglie disgregate, ambiente cittadino degradato, presenza di violenza diffusa sul territorio), vivono l’amore con sincerità e sofferenza, con l’autenticità tipica dell’età giovane.
Il titolo, “Celestiale”, aggettivo che è la parola chiave di tutto il racconto, ricorre ripetutamente nel lessico di Maddalena, che cita anche le parole di Leopardi, l’amore per fado e saudade, le parole “entusiasmanti”, intrecciandole con quelle della quotidianità di una realtà provinciale: i giardinetti spelacchiati, i gelati confezionati cattivissimi, l’appartamento minuscolo che la costringe alla convivenza col fratello. Il “lieto fine” è il riconoscere che l’amore viene prima di tutto, e quando è primavera e sta per arrivare l’estate, allora la vita davvero sorride ed è realmente “celestiale”. Complimenti a Francesca Bonafini, capace di mettere insieme qualità letteraria ed attenzione ai temi più cari agli adolescenti di oggi, in un romanzo che piace anche agli adulti, soprattutto ai professori che si identificano con l’amato Zarri: la scuola può essere davvero il tramite verso la maturazione dei ragazzi in difficoltà in ambienti sociali non troppo accoglienti. Il muro squallido davanti alla casa di Maddalena, che Fabrizio ricopre con i suoi smaglianti colori, è fortemente simbolico ed evocativo.
Celestiale
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