Che profumo quei libri
- Autore: Giampiero Mughini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2018
Un libro sui libri, una nuova perla per chi li ama, sul profumo della loro carta, sulle copertine pesanti e leggere, grandi e piccole edizioni piene di fascino. Giampiero Mughini si ripropone narrando di libri tra i suoi più cari del Novecento. Per lui che è figlio quanto me di quel secolo, bibliomane, bibliofilo, fine collezionista li prende in prestito dalla sua personale, inestimabile e immensa biblioteca ( stanze nelle stanze) scegliendo non i più famosi, ma quelli letti in gioventù o un po’ più tardi e che hanno straordinariamente contribuito alla sua formazione.
Che profumo quei libri è un nuovo affascinante viaggio tra parole, aneddoti, autori, la loro vita e storie sorprendenti, un immancabile appuntamento con uno scrittore da me molto amato. Una piacevole sorpresa leggerlo ogni volta, condividerne le letture e le istruzioni d’uso. A corredo una galleria di splendide foto di Pasquale Comegna che ritraggono alcune prime edizioni nelle mani dell’autore, immagini bellissime di libri e pagine della nostra storia.
… forse sono ancora in molti a reputare che non c’è radiografia migliore del nostro tempo recente di quella fornita da quali libri abbiamo letto, e quando e perché. Di certo, e per quanto mi riguarda, non esiste una migliore autobiografia sentimentale che rammentare il momento in cui lessi ciascuno di questi libri, e magari ne incontrai l’autore, e ogni volta da quelle letture uscivo con qualcosa in più dentro.
I libri del bibliofolle Mughini mi accompagnano da molti anni, La stanza dei libri, La collezione, Una casa romana racconta e altri ancora: uno scrittore che invita a maneggiarli con cura e ad averne rispetto come se fossero oggetti sacri.
Mughini riesce a raccontare in un modo del tutto personale e unico il loro destino, come possono cambiarti la vita e la rappresentazione del mondo in loro racchiusa. Li vede schierati in fila, l’uno accanto all’altro, come un’armata di fragili creature di carta, cavalieri da ammirarne il solo ardire. Libri e libricini del Novecento avvolti nelle loro brossure o plaquette che uniti vanno alla carica contro l’artiglieria digitale, i nuovi strumenti complici di una lunga crisi editoriale.
Solo i libri di carta. Libri che ci costruivano e decostruivano. Libri di cui ciascuno poteva cambiarti la vita. Oggetti sacri, sì. Oggetti letali a sfogliarne le pagine una dopo l’altra e magari sottolinearle a matita. Ti colpivano al cuore, sì. Stimmate, da cui ciascuno di noi è stato lasciato diverso da ciascun altro.
Una cavalcata nella letteratura del ‘900 dall’edizione de Il porto sepolto del 1916 di Ungaretti, edito in sole ottanta copie, alle delizie editoriali dell’indimenticato Vanni Scheiwiller. Da una prima edizione del Pascoli, a Svevo che pagò di tasca sua le prime copie del suo romanzo Una vita del 1892. Dal Kaputt di Curzio Malaparte, dei suoi viaggi nel mondo, delle sue simpatie per il fascismo, seducente a tal punto che quando entrava in un caffè parigino la gente si voltava a guardarlo, a quando morì nel 1957 e al suo capezzale si alternarono Togliatti e Fanfani. E tanti altri racconti su preziose edizioni di Prezzolini, Gramsci, Brancati, Sciascia, Franco Fortini. Senza dimenticare la genialità di Bobi Bazlen, fin da giovane un insolito e particolare divoratore di libri, che tra mille difficoltà come quelle di non riuscire a mettere insieme pranzo e cena, viveva in una stanza tra i suoi libri, suggerendo ai grandi editori cosa valesse dare alle stampe.
Non solo dell’amore morboso per i libri che profumano di vita e di storia descrive Mughini in questo suo ultimo lavoro, ma narra anche delle altre sue passioni; l’editoria sull’arte, il design, la fotografia e la politica che tra contestazioni, movimenti giovanili e terrorismo hanno contrassegnato il Novecento. Una profonda dedizione e un omaggio a riporre il libro sul trono che gli spetta.
Che profumo quei libri: La biblioteca ideale di un figlio del Novecento
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