Immagine di copertina Credits: Dontworry, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
I maturandi del 2013 ricorderanno bene questo nome, Claudio Magris, che all’epoca aveva scatenato il panico più totale comparendo nella traccia della prima prova dedicata all’analisi del testo.
In quell’afoso mese di giugno 2013 Magris era apparso tra le principali ricerche di Google ed era diventato lo scrittore più celebre dell’estate: a lui erano stati dedicati meme, post social, immagini e vignette poi divenute virali.
La domanda “chi è Magris?” era diventata di tendenza; poi silenzio, le ricerche si sono ridotte all’ambito accademico o alla cerchia ristretta degli amanti della letteratura cessando di essere così popolari, almeno fino ad oggi, in cui Claudio Magris torna a far parlare di sé.
Lo scrittore triestino, classe 1939, è infatti tra gli autori italiani dati spesso nelle liste dei più quotati per l’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura.
In attesa di scoprire il nome del vincitore del Nobel, che sapremo il prossimo 6 ottobre, scopriamo di più sulla vita e le opere di Claudio Magris, uno dei maggiori esponenti della letteratura italiana contemporanea.
Chi è Claudio Magris?
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Claudio Magris, nato a Trieste il 10 aprile 1939, è uno scrittore e accademico italiano. Per oltre quarant’anni Magris ha insegnato letteratura tedesca presso l’università di Trieste. La sua carriera di esperto germanista era iniziata subito dopo la laurea in Lettere, conseguita nel 1962 presso l’università di Torino con una tesi dal titolo Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna. La tesi fu pubblicata l’anno successivo, nel 1963, dalla casa editrice Einaudi. Il valore del suo lavoro consisteva nel fatto che Magris fosse stato tra i primi studiosi a rivalutare, dal punto di vista critico, il filone letterario di matrice ebraica all’interno della letteratura mitteleuropea.
Magris esordì quindi sulla scena letteraria nell’ambito della saggistica pubblicando vari studi dedicati alla riflessione metalinguistica come Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971), per poi affacciarsi alla narrativa con Illazioni su una sciabola (Laterza, 1984), libro che lo rese uno degli autori italiani più originali e apprezzati all’estero. Al romanzo d’esordio fece seguito quello che è tuttora considerato il suo capolavoro Danubio (Garzanti, 1986), un romanzo-saggio dalle tonalità diaristiche, con cui vinse il premio Bagutta.
Nel 1997 Magris trionfa anche al premio Strega con il romanzo Microcosmi, un diario di viaggio che è anche un itinerario nella vita privata dell’autore: inanellando una serie di racconti, Magris ci conduce nella propria dimensione più intima, tra malinconie e ineffabili verità, guidandoci per mano nei luoghi a lui cari, come Trieste e Torino, tra incontri, dialoghi e testimonianze.
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Tra le sue ultime opere di narrativa pubblicate ricordiamo Croce del Sud. Tre vite vere e improbabili (Mondadori, 2020).
Nel 2014 gli è stato assegnato il premio Campiello alla carriera con la seguente motivazione:
Le sue opere di narrativa si contraddistinguono per uno stile raffinato, in cui l’estetica della parola si unisce in modo magistrale alla profondità della riflessione saggistica.
Nel 2022 Claudio Magris è stato insignito del premio speciale Lattes Grinzane, per merito della sua narrazione capace di affermare i “più stabili valori umani”.
Sempre nel 2022 esce il libro Inventarsi una vita, una conversazione con lo scrittore Paolo Di Paolo, edito da La nave di Teseo. Il volume si presenta come una profonda riflessione di due uomini di lettere che interrogano in un contemporaneo “esame di coscienza di un letterato” i principali temi della nostra epoca e il misterioso rapporto che intercorre tra vita vissuta e vita scritta.
Per quanto riguarda la sua vita privata, Claudio Magris è stato sposato con la scrittrice Marisa Madieri che gli ha dato due figli, Francesco e Paolo. Dopo la scomparsa della prima moglie, avvenuta nel 1996, Magris ha sposato in seconde nozze la scrittrice Jole Zanetti.
Claudio Magris: le opere
Uno dei temi più ricorrenti nelle opere di Claudio Magris è il “viaggio”, inteso non solo come il raggiungimento di una meta, ma soprattutto come un itinerario di scoperta interiore. Gli scritti dell’autore triestino sono infatti intrisi di riflessioni sul tema dell’identità, nello specifico riguardanti il ruolo dell’uomo nella realtà. Si può percepire nella narrativa di Magris un’eco della letteratura mitteleuropea e l’influenza della città di Trieste, terra di confine, crocevia di uomini e di culture, che fu patria di altri grandi autori del Novecento quali Umberto Saba e Italo Svevo.
Scopriamo quali sono le opere principali di Claudio Magris:
- Danubio (Laterza, 1984)
- Microcosmi (Garzanti, 1986)
- L’anello di Clarisse (Einaudi, 2014)
- Segreti e no (Bompiani, 2014)
- Non luogo a procedere (Mondadori, 2015)
- Infinito viaggiare (Mondadori, 2018)
- Polene. Occhi del mare (La nave di Teseo, 2019)
- Croce del Sud. Tre vite vere e improbabili (Mondadori, 2020)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Nobel per la Letteratura: chi è Claudio Magris, lo scrittore italiano dato tra i favoriti
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