Chi è morto alzi la mano
- Autore: Fred Vargas
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
Leggendo questo romanzo mi sono detto: “è un giallo” senza dubbio, ma poi ho fatto fatica a catalogarlo in maniera più minuziosa. Non c’è quella tensione che ci si aspetta da un thriller per esempio. L’attenzione del lettore è tenuta sempre alta ma non sfocia quasi mai in tensione. E’ un noir per gran parte dell’ambientazione, ma non troppo: l’ironia difatti è sempre presente e smorza un po’ quello che di “tenebroso” questo romanzo possiede. Non è una commedia, anche se non mancano scene che fanno sorridere. Lo definirei un “giallo elegante”, ben fatto, dove l’accento è posto sul metodo deduttivo che a partire da piccoli particolari, che via via si accumulano, porta alla soluzione dell’intrigo.
Marc, Mathias e Lucien sono tre giovani studiosi di tre periodi storici differenti: del Medioevo il primo, dell’età preistorica il secondo, della Grande Guerra il terzo. Sono tre personaggi con delle particolarità che li caratterizzano in maniera precisa, che li contrappongono in tutto ma che li completano e che ce li rendono simpatici da subito. Particolarità caratteriali che si sposano perfettamente con il periodo storico di loro interesse e che da questo, anzi, sembra siano intimamente influenzati e modellati.
Sono anche i nomi di tre evangelisti e così vengono chiamati dallo zio di Marc, Armand Vandoosler, un ex poliziotto acuto e affascinante.
I tre amici squattrinati e lo zio si ritrovano a condividere una casa mezzo-diroccata – una topaia - su quattro piani (un piano per ognuno dei quattro componenti) e che si trova vicino a quella di una nota cantante lirica che scompare, dopo l’improvvisa e inquietante comparsa di un faggio nel suo giardino. Da qui partono le indagini dei tre evangelisti che si susseguono con non pochi colpi di scena.
Il romanzo è ben fatto, i personaggi ben caratterizzati, i dialoghi divertenti e vivaci. La lettura è gradevole e, come detto, non c’è un’elevata tensione ma una giusta suspense. Il finale forse non è di quelli ad effetto (anche se c’è un tentativo di colpo di scena finale), forse una pecca o forse semplicemente non era l’obiettivo principale dell’autrice, più concentrata sui suoi personaggi, sullo sviluppo della storia, sull’analisi deduttiva, sull’ironia.
Insomma un romanzo ricco di mistero, intrigante e coinvolgente che ti tiene legato con la sua scrittura sobria e i personaggi un po’ bizzarri. Questo libro è il primo di una serie di tre romanzi (Chi è morto alzi la mano, Un po’ più in là sulla destra, Io sono il Tenebroso) che hanno come protagonisti i tre evangelisti.
I tre evagelisti: Chi è morto alzi la mano. Un po’ piú in là sulla destra. Io sono il Tenebroso
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Il racconto “Chi è morto alzi la mano” della scrittrice francese Fred Vargas( pseudonimo de Frederique Audouin-Rouzeau) è inserito nel libro:"I tre evangelisti", insieme ad altri due racconti: “Un po’ più in la sulla destra” e “Io sono il tenebroso”.
La storia è un intreccio che coinvolge il genere poliziesco, romantico, poetico e noir, ambientata a Parigi, dove si confrontano e si scontrano personaggi di ceti sociali e di coorti di età diverse.
Sophia Simeonidis, una cantante lirica in pensione, una mattina volgendo lo sguardo ai fiori del proprio giardino scorge un albero bello grande, che il giorno prima non c’era. Colta da uno stato di profonda agitazione, chiede spiegazione al marito Pierre, un uomo abulico e abitudinario che cerca sempre nella vita di catalogare tutto e tutti.
Pierre le consiglia di non preoccuparsi, perché potrebbe essere un regalo bizzarro di un ammiratore segreto per il suo cinquantesimo compleanno.
Sophia osservando il faggio che cerca di crescere e mettere radici prova sempre uno strano e sinistro turbamento tanto che un giorno prende coraggio e si presenta a casa dei vicini.
I vicini di Sophia sono Marc il medievista, Mathias il paleontologo, Lucien lo studioso delle Guerre e un vecchio poliziotto corrotto Louis Kehweiler, insieme cercano di sistemare in economia la casa-topaia, che hanno acquistato per una modica cifra da un vecchio rivenditore.
Il soprano chiede loro di scavare una trincea elargendo una cospicua somma di denaro per sincerarsi che tutto sia nella norma anche se la sua mente, presa da mille dubbi ed incertezze, è rivolta sempre a Stelyos, un ammiratore molesto che potrebbe farle del male, a distanza di anni.
Louis, l’ex-poliziotto, con fare cerimonioso, per celia e per sdrammatizzare i casi nei quali vengono coinvolti, chiama i suoi tre coinquilini: i tre evangelisti (San Marco, San Luca e San Matteo).
Dopo circa due settimane dallo scavo la Simeonidis scompare in modo sospetto e questa scomparsa porterà con sé un fiume di sangue, più di tre persone che indagheranno sulla sua morte verranno uccise, perché?
Il racconto è ricco di colpi di scena, gli episodi s’intrecciano e la storia va avanti grazie all’acume dei protagonisti.
Tra amanti, gelosie, tradimenti, vendette si arriva anche ad uccidere.