Nel nostro immaginario Rosamunde Pilcher è una donna tedesca bionda dagli occhi azzurri color ghiaccio, come tutte le protagoniste degli sceneggiati televisivi, tratti dai suoi romanzi, che riportano il suo nome: storie d’amore travagliate, ma immancabilmente a lieto fine, racconti dalla conclusione rasserenante, un’epifania di gioia e felicità capace di riconciliarci con il mondo. La verità, invece, è che la scrittrice Rosamunde Pilcher ha spopolato in Germania, dove i suoi libri sono tuttora apprezzatissimi e oggetto di vari adattamenti per la tv e il cinema (sono stati realizzati 157 film tratti dai suoi romanzi, un record), ma lei era originaria dell’Inghilterra e, no, non era affatto bionda.
Nacque come Rosamunde Scott il 22 settembre 1924 a Lelant, un paesino della Cornovaglia rurale. Poche foto oggi la ritraggono giovane, la maggior parte degli scatti la mostrano già anziana - nel periodo del suo massimo successo editoriale - con i morbidi capelli bianchi e un sorriso gentile. Un’istantanea del tempo che fu però ci è pervenuta: ritrae una giovane Rosamunde vestita da sposa, con i capelli scuri contornati dal velo e gli occhi dolci, pieni di futuro; accanto a lei figura un uomo alto, con i baffi e lo sguardo buono, si tratta di Graham Hope Pilcher, suo marito. Si sposarono nel 1946, quando lei aveva solo ventidue anni, e rimasero insieme tutta la vita. Il lieto fine, insomma, Rosamunde Pilcher l’aveva avuto davvero e questo spiega l’inalterabile atmosfera romance che pervade tutte le sue storie. Ma ora andiamo a scoprire una storia vera, la sua.
Rosamunde Pilcher, la vita della regina del rosa
Rosamunde Pilcher, dicevamo, nacque in Cornovaglia negli anni venti del Novecento. Era figlia di Charles Scott, un funzionario pubblico britannico, e di Helen, una casalinga. Fu cresciuta prevalentemente dalla madre, perché il padre si trovava in Birmania per lavoro. Mostrò, sin dall’età di sette anni, una spiccata propensione per la scrittura e a soli diciotto anni pubblicò il suo primo racconto su una rivista.
Tra il 1943 e il 1946, negli anni della Seconda guerra mondiale, Rosamunde prestò servizio presso il Women’s Royal Naval Service. In queste circostanze conobbe colui che sarebbe diventato suo marito, un eroe di guerra e rinomato dirigente dell’industria della iuta.
Il 7 dicembre 1946, a soli ventidue anni, Rosamunde sposò Graham Hope Pilcher e divenne ufficialmente la signora Pilcher. La coppia si trasferì a Dundee, in Scozia, ed ebbe quattro figli, due femmine e due maschi.
Rosamunde pubblicò il suo primo romanzo, Half-Way to the Moon, nel 1949 celandosi dietro lo pseudonimo di Jane Fraser. Si trattava, naturalmente, di una storia d’amore. Dietro il nome fittizio di Jane Fraser avrebbe pubblicato altri dieci romanzi, finché nel 1955 decise di firmarsi con il proprio nome, Rosamund, e con il cognome del marito, Pilcher, in occasione della pubblicazione di Secret to tell. Nel 1965 abbandonerà definitivamente lo pseudonimo, firmando tutte le proprie opere come Rosamunde Pilcher.
Paradossalmente scrisse tutta la vita, ma il successo arrivò tardi, quando aveva già sessantatré anni.
Il successo editoriale di Rosamunde Pilcher
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Nel 1987 scrisse I cercatori di conchiglie (titolo originale The Shell Seekers, Ndr), il suo capolavoro, che vendette più di diecimila copie e fu tradotto in più di quaranta lingue. Negli anni Novanta Rosamunde Pilcher divenne una delle donne più ricche della Gran Bretagna.
Il romanzo narrava la storia di un’anziana donna inglese, Penelope Keeling, che dopo un attacco di cuore si ritirava in campagna e si trovava a riflettere sulla propria vita e sul rapporto con i tre figli Olivia, Nancy e Noel, ormai adulti.
Quella di Penelope era stata, dopotutto, una vita ordinaria che tuttavia aveva attraversato un “periodo di enorme importanza e cambiamento nel mondo”. Tramite vari flashback il libro descrive come era stata la vita delle persone durante la Seconda guerra mondiale, intrecciando ai fatti storici la memoria di Penelope che ricorda il matrimonio con il freddo Ambrose, sposato da giovanissima, e soprattutto l’amore impossibile per Richard. Penelope Keeling ricorda tutta la propria vita con serenità, sentendo ormai un certo distacco dalle passioni e dagli avvenimenti vissuti e infine ci lascia con gli occhi pieni di commozione.
Recensione del libro
I cercatori di conchiglie
di Rosamunde Pilcher
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Dopo quel fortunato romanzo, Pilcher collezionò altri grandi successi editoriali con Settembre (1990), libro in cui tornava il personaggio Noel Keeling, il figlio della sua indimenticabile protagonista Penelope, Ritorno a casa (1995) e Solstizio d’inverno (2000), tuttora considerati i suoi libri più celebri, amati da milioni di lettori in tutto il mondo. Gli ingredienti speciali di Pilcher sono le storie familiari, i sentimenti immortali, il cielo cupo della Scozia e le sue sterminate brughiere, la capacità di creare atmosfere che ci restituiscono intatto l’infinito mondo affettivo dei suoi personaggi.
L’eredità di Rosamunde Pilcher
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Le saghe familiari di Rosamunde Pilcher hanno cambiato per sempre il volto del romanzo rosa, dando vita a storie appassionanti con protagonisti indimenticabili. La scrittrice inglese aveva trovato la miscela perfetta tra love story, memoir e racconto storico.
Nel 2000 scrisse il suo ultimo libro Winter Solstice, edito da Mondadori come Solstizio d’inverno. In quelle pagine narrava la storia della settantenne Elfrida Phipps che, affranta dopo la morte del marito con cui ha condiviso una vita intera, si trasferisce dalla città di Londra in un piccolo villaggio dell’Hampshire dove si fa notare per le sue abitudini eccentriche. La bizzarra Elfrida, ex attrice di musical, incontrerà il musicista in pensione Oscar e, insieme, troveranno la forza di ricominciare a vivere trasferendosi in Scozia, dove festeggeranno il loro primo Natale insieme.
Due anni dopo Rosamunde Pilcher ricevette dalla Regina Elisabetta II il riconoscimento O.B.E. (Officer of the Order of British Empire).
Il caro marito Graham Pilcher morì nel 2009, dopo sessantatré anni di vita insieme; varie foto li ritraggono l’uno accanto all’altro, da anziani, mentre sono affaccendati nella loro casa di campagna.
La scrittrice inglese si è spenta serenamente il 6 febbraio 2019 nella sua casa di Dundee, in Scozia, all’età di 94 anni. L’annuncio della sua scomparsa è stato dato dal figlio Robin Pilcher, anche lui scrittore; chissà, forse è stato proprio a lui a ispirare il personaggio di Noel Keeling, il figlio di Penelope.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Rosamunde Pilcher, la regina del genere romance
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