Chi era Sigrid Undset, la scrittrice norvegese che vinse il Nobel nel 1928

La scrittrice norvegese Sigrid Undset vinse il Premio Nobel nel 1928, a soli quarantasei anni, con la seguente motivazione:

Per le sue potenti descrizioni della vita del Nord durante il Medioevo.

Era un’autrice di romanzi storici, ambientati nel Medioevo vichingo. In Norvegia il suo nome è divenuto leggenda - viene riportato persino sulle code dei Boeing - ma nel resto d’Europa è rimasto pressoché sconosciuto. Di recente è stata portata all’attenzione del pubblico italiano grazie alla riscoperta della giovane casa editrice Utopia Editore che, a partire dalla Saga di Vigdis, ne sta riportando alla luce le opere più famose.

Il suo nome scandinavo rievoca l’identità di una dea o di una creatura mitologica, soffia nelle nostre orecchie con l’incanto segreto di un passato ormai sommerso. I romanzi di Sigrid Undset conservano il fascino di antiche leggende che non abbiamo mai dimenticato.

Fu la terza donna, dopo la scrittrice svedese Selma Lagerlöf (1909) e la nostra Grazia Deledda (1926), a essere insignita del Premio Nobel per la Letteratura, ma oggi pochi la ricordano.
Scopriamo la sua vita e le sue opere.

Sigrid Undset: la vita

Nacque il 20 maggio 1882 a Kalundborg, nell’attuale Danimarca, ma già in tenera età si trasferì in Norvegia nell’allora antica capitale Christiania.
A instillarle l’amore per la storia fu il padre Ingvald Martin Undset, celebre archeologo che purtroppo morì troppo presto quando Sigrid aveva soli undici anni. La madre Charlotte, rimboccandosi le maniche, cercò di garantire l’istruzione a tutte e tre le figlie. Sigrid, però, non amava particolarmente lo studio - soprattutto le idee della sua ottusa insegnante, la signora Nielsen - e fu avviata a una scuola commerciale. Iniziò a lavorare in una fabbrica come impiegata, pur coltivando dentro di sé segrete aspirazioni letterarie. Scriveva di notte, traendo ispirazione dalle leggende nordiche che aveva ascoltato da bambina, in quei deliri notturni si perdeva in un altro mondo, un mondo soltanto suo. Nel 1902 aveva portato a termine il suo primo romanzo, che però fu rifiutato dagli editori. Lei non si perse d’animo e continuo a scrivere, entrando nella notte con gli occhi aperti, finché non concluse La signora Marta Oulie che, una volta pubblicato, le assicurò un grande successo. Era un romanzo ambientato nella Oslo a lei contemporanea che narrava la vicenda di una donna borghese, novella Madame Bovary, che tradiva ripetutamente il marito: il tema dell’adulterio fece scandalo all’epoca, ma incrementò le vendite facendo del libro di Undset un vero bestseller ante litteram.

Due anni dopo Sigrid abbandonava il lavoro da impiegata per dedicarsi completamente alla letteratura. Nel 1909 si trasferì a Roma dove conobbe il pittore norvegese Anders Svarstad che lasciò la moglie per lei. Non fu tuttavia un matrimonio felice; si sposarono nel 1912 e divorziarono sette anni dopo. Dalla loro unione nacquero tre figli, tra cui una bambina gravemente malata. Sigrid durante il giorno si occupava della prole e tornò, ancora una volta, a scrivere di notte. In questi anni iniziò a dedicarsi alle ricerche storiche per il suo romanzo capolavoro Kristin figlia di Lavrans che sarebbe stato pubblicato a puntate a partire dal 1922. La gestazione di quel romanzo monumentale, una vera e propria trilogia, tenne impegnata Sigrid per una quindicina d’anni. Ormai era considerata un’autrice di culto, amata e celebrata e neppure la sua decisione di convertirsi al cattolicesimo creò troppo scalpore in patria.

Dopo la vittoria del Nobel la vita di Sigrid Undset non cambiò poi molto, continuò a dedicarsi con passione alla sua attività preferita: la scrittura. Ma avvertì l’incombere di una minaccia, fu una delle prime intellettuali a mettere in guardia il mondo dal pericolo nel nazismo. Non fu sufficiente. Nel 1940, quando Hitler invase la Norvegia, lei fu costretta a fuggire negli Stati Uniti. Si stabilì a New York, dove riuscì a trovare una relativa stabilità; ma in quella guerra tremenda voluta dall’uomo dagli spinosi baffetti biondi perse un figlio, Anders, arruolato come ufficiale nell’esercito norvegese.

Terminata la guerra tornò in patria e si trasferì nella casa di campagna di Lillehammer, dove trascorse i suoi ultimi anni di vita dedicandosi alla scrittura delle biografie dei santi, sua grande passione dopo quella per il romanzo storico. La sua biografia di Caterina da Siena fu pubblicata postuma nel 1951. Sigrid Undset morì il 10 giugno 1945.

Sigrid Undset: le opere

Le opere di Sigrid Undset sono state recentemente portate in Italia da Utopia Editore.

• La saga di Vigdis (1909) edita da Utopia nel 2021 nella traduzione di Margherita Podestà Heir. È un’opera giovanile di Undset che narra la storia di Vigdis che si innamora del marinaio Ljot. Quest’ultimo abusa di lei e, sebbene pentito le chieda perdono, ormai Vigdis capisce di essere perduta. Nella società vichinga dell’epoca una vittima di violenza si macchiava di una colpa incancellabile. Ma Vigdis, dopo aver scoperto di attendere un figlio da Ljot, troverà la forza necessaria a reagire, ribellandosi a una società patriarcale ancora antiquata e imperniata su rigide norme immutabili.

La saga di Vigdis

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• La ghirlanda. Kristin Lavransdatter (Vol. 1): il primo volume della trilogia capolavoro di Undset, Kristin, figlia di Lavras. Il libro è stato pubblicato da Utopia editore nell’aprile 2023, a esattamente cento anni dalla prima edizione norvegese, con la traduzione di Andrea Berardini.
  Il romanzo narra l’intera vicenda esistenziale di Kristin, figlia di un ricco proprietario terriero, che vive nella contea di Oppland agli inizi del 1300, quando ancora i matrimoni dei figli venivano decisi dai genitori per stipulare accordi patrimoniali. In questo primo capitolo scopriamo la giovinezza di Kristin che è testarda e audace e rifiuta un matrimonio combinato. Viene quindi mandata per un periodo in convento dove intesserà una relazione clandestina con Erlend, un cavaliere dall’ombroso passato.

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