Chiunque abbia un cuore
- Autore: Burt Bacharach con Robert Greenfield
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
A quanti di voi il nome di Burt Bacharach dice qualcosa? Ve lo chiedo perché a me, per quanto mi sia sempre sembrato incredibile, è capitato varie volte di sentirmi rivolgere la fatidica domanda “E chi è?”. Solitamente rispondo chiedendo all’interlocutore di turno di provare a canticchiare “Raindrops keep falling on my head” o “Walk on by”. Fatto? Bene, vedete che ora tutto vi è più chiaro? Burt Bacharach è uno di quei personaggi che molti conoscono senza neppure saperlo, attraverso le sue immortali melodie.
Autore di canzoni che rimarranno eterne, protagonista di grandi collaborazioni (fra tutte, quelle con Dionne Warwick ed Elvis Costello), Bacharach è caro a molti di noi anche se pochi ne sono consapevoli. Se siete curiosi di sapere di più sul suo conto, potete leggere questa autobiografia scritta con l’aiuto dello scrittore e sceneggiatore Robert Greenfield.
Inizio con un appunto riguardante la traduzione del titolo. Sicuramente, “Anyone who had a heart” è ben tradotto dal punto di vista letterario con “Chiunque abbia un cuore” (Mondadori, 2014), ma, trattandosi del titolo di una delle sue canzoni più celebri, che ha il suo corrispettivo italiano in “Quelli che hanno un cuore”, sarebbe stato sicuramente più opportuno, nello spirito dell’artista, utilizzare il titolo esatto della canzone. L’uso della traduzione letterale dà la spiacevole impressione, forse neanche veritiera, che neppure chi ha tradotto il libro abbia una grossa conoscenza del personaggio e delle sue opere.
A parte le puntualizzazioni, questa biografia fornisce sicuramente molte informazioni sulla vita e, in misura minore, sul lavoro di Bacharach, ma lascia con un poco di amaro in bocca a causa della sua eccessiva essenzialità. Se le biografie troppo romanzate rischiano di confondere il lettore e di distorcere l’immagine che questi si forma del personaggio descritto, questa è veramente molto scarna e si limita a elencare i fatti della vita di Bacharach, non dico proprio come una semplice lista, ma sicuramente con poca partecipazione e non riuscendo ad appassionare il lettore fino in fondo.
Certamente è una biografia onesta, senza abbellimenti, che dice pane al pane e vino al vino. Non aspettatevi storie di infanzie povere e lacrimose: Burt Bacharach è nato e cresciuto in una famiglia borghese e non ha conosciuto fame e miseria. I suoi studi sono stati regolari e nessuno ha ostacolato la sua passione per la musica, quando si è manifestata. La sua carriera ha avuto gli alti e bassi di ogni carriera che si rispetti, così come la sua vita privata: è al quarto matrimonio, e ogni volta ha sposato donne bellissime (Angie Dickinson la più famosa). Premi, riconoscimenti, tour mondiali non gli sono mancati.
In tutto questo, l’impressione che Bacharach trasmette ai lettori da questa biografia non è estremamente positiva: appare piuttosto egoista, concentrato su se stesso, tendente a fuggire dai problemi. Le sue ex mogli, nelle loro testimonianze, non gli risparmiano frecciate. L’unico momento in cui viene fuori il suo vero sentimento è quando parla del dramma della figlia Nikki, che nessuno ha saputo affrontare, e della sua prematura fine.
Consiglio comunque la lettura di questo libro solo a chi sia veramente interessato al personaggio e alle sue vicende umane.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chiunque abbia un cuore
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