Ci vediamo stanotte
- Autore: Susana Rodríguez Lezaun
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2022
Nemmeno Raymond Chandler ha scritto tanto di un solo personaggio. Si potrebbe dire che oggi forse è più facile, perché la scrittura dei romanzi di genere si è semplificata. Si prendono sinonimi e contrari delle parole e si va avanti. Non si tratta di una regressione stilistica, semplicemente il computer, partendo da una idea vincente, ti dà una mano. Non ci vedo niente di sconveniente in questo: gli scrittori si adeguano alla tecnologia e i computer aiutano la stesura, togliendo ripetizioni, parole ostiche e antiquate, si dà importanza a trame e sottotrame. Da qui a venti anni sparirà l’oggetto libro, se la carta non sarà riciclata, usata con moderazione. I grandi libri come Ci vediamo stanotte (Elliot, 2022; la traduzione efficace, sempre a quattro mani, è di Pierpaolo Marchetti e Andrea Marchetti) usciranno solo in ebook. Ma anche all’inizio di questo millennio si disse questo e per ora non è cambiato molto (gli ebook sono un modo di leggere collaudato, le persone sensibili all’ecologia comprano solo libri su carta riciclata etc, etc...).
In Debiti di sangue, il romanzo precedente di Susana Rodríguez Lezaun, la trama cessava con l’ispettore Vasquez che ancora non aveva capito che dormiva nel suo letto con un pazza assassina bipolare. Perché Irene Ochoa con il commissario era la donna più dolce e affidabile, una futura moglie.
Il terzo libro, da poco uscito, inizia con il commissariato di Pamplona, e nelle vesti dell’ispettore Redondo che è riuscito a incastrare l’assassina, rea di aver ucciso fino a quel momento tre persone: il marito, la cognata e Katia Roldan.
Uno schiaffo per i lettori che pensavano che Irene si salvasse da se stessa e poi uno spoiler enorme a inizio libro. Come ho già tentato di spiegare nei noir si corre veloci e si spargono spoiler e sottotrame come se piovesse. La scoperta di chi ha ammazzato un solo uomo o una sola donna si trova nei gialli, dove l’identità dell’assassino è blindata fino all’ultima pagina. Pensiamo ai "gialli gentili" di Mauro Biagini.
In questo romanzo fiume i morti ammazzati superano le quindici persone, la morte è solo un incidente di percorso. Si perde qualsiasi senso "morale". Nei noir come questo è probabile che persone che hanno ucciso tre o quattro tra donne e uomini ci siano simpatiche e aspettiamo il lieto fine.
Ma Irene Ochoa è una crudele assassina che rende l’ispettore Vasquez furioso per aver dormito con lei tutte le sere, sperando di sposarla e mettere su famiglia. Amava un mostro uno dei più stimati ispettori di Pamplona e nondimeno, nonostante tutto, continua ad amarla, vergognandosi, e cerca di attutire la colpa con l’alcol e i sedativi.
Ma nel frattempo, fuori Pamplona, una suocera va a vivere con la figlia, il genero e i due gemelli, perché il marito è morto e la figlia, Raquel Gimeno, se la porta a casa sua. Una casa fatta di silenzi e di amori passati. Raquel non ama più il marito e si lascia corteggiare da un collega, il marito non parla più con lei, è un professore di Storia, legge e basta, ma nel frattempo ha come amante una farmacista del tutto anonima. I due coniugi dormono nello stesso letto senza nemmeno più odiarsi, perché ogni intimità fisica è cessata. I loro figli sono sempre coi videogiochi. Famiglie come molte altre, dove non c’è bisogno nemmeno di divorziare, avendo storie parallele. Almeno non hanno bisogno di una babysitter.
Mentre tornano a casa, Raquel si sente spossata e prende sonno. Al risveglio è sola, senza sua madre, senza marito, senza figli. Una macchina vuota con lei dentro.
Sarà una storia pazzesca e un caso insolito per Vasquez, che ormai non è più quello di prima, dopo aver amato una assassina qualche anno prima — anche se chi scrive è molto più spaventato da queste famiglie da condominio piccolo borghese, che non hanno amici nel palazzo, entrano in case più estranee di un aeroporto. Lezaun sembra dirci che forse oggi sono più "normali" le persone disposte a divorziare.
Ci vediamo stanotte
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