Con il nome di Cicno, la mitologia greco-romana riporta almeno quattro differenti versioni con protagonista l’omonimo individuo, attribuendogli di volta in volta differenti destini e antefatti alla sua scomparsa. L’unico elemento costante in tre di queste versioni è, però, la sua trasformazione in cigno, un uccello dalla forte simbologia.
L’arte trattò i vari personaggi mitologici con esiti diversi a seconda dell’interesse che suscitarono nei posteri, dimostrando la grande capacità di sopravvivenza di una mitologia nata da una religione che aveva poco di trascendente e idolatrava le forze della natura e gli eroi umani diventati dei.
Cicno in Ovidio: re dei Liguri e amico di Fetonte
Le Metamorfosi di Ovidio raccontano principalmente le trasformazioni di dei e di mortali a seguito di un trauma o di una perdita.
Tra queste, bellissima, è la descrizione contenuta nel secondo libro della metamorfosi in cigno di Cicno, re dei Liguri. Figlio di Stenelo, Cicno fu amico (secondo altre versioni, invece, amante) di Fetonte e a causa della disperazione per la sua terribile morte fu mutato da Zeus, mosso a compassione, appunto in cigno, un uccello che non può volare e odia il fuoco ma che si muove benissimo nell’acqua e che, prima di morire, canta una canzone melodiosa, caratteristica che diede vita al detto popolare del "canto del cigno" per indicare l’ultima e magnifica opera di un autore.
L’arte si impadronì della sua figura tanto da comparire nella vicenda della caduta di Fetonte come personaggio secondario nello scenario.
Nella storia romana questo personaggio fu forse la testimonianza della presenza di sovrani preromani in Liguria, terra di antica romanizzazione e con una popolazione, i Liguri, di origine preindoeuropea, che resistette a lungo prima di essere sottomessa a Roma.
Cicno re di Colone e figlio di Poseidone
Ma ci sono altri personaggi con lo stesso nome.
Il figlio di Poseidone, ad esempio. Quest’altro Cicno era re di Colone, una città della Troade. Partecipò alla guerra di Troia come alleato della città e amico dei figli di Priamo e venne ucciso da Achille in un duello feroce. Il figlio di Teti cercò di violare il cadavere dello sconfitto, ma Poseidone intervenne e lo trasformò in cigno.
Di lui parlarono anche Ovidio nel XII libro del suo poema e Igino nelle Fabulae.
Cicno figlio di Apollo: la somiglianza con la figura di Narciso
Un altro omonimo è il figlio di Apollo e di una ninfa, Iria, simile nel modo di comportarsi a Narciso e come lui condannato a una morte crudele. La differenza è che del giovane si innamoravano ragazzi e non ninfe.
Cicno non faceva altro che scoraggiare i corteggiatori tanto che Filio, il più cocciuto, venne sottoposto a prove durissime che vinse con la forza di Eracle, che lo voleva aiutare. Ma il semidio non voleva concedersi e, fattosi Filio troppo insistente, si buttò in un lago chiamato Cicneo. Sua madre lo seguì nella morte e Apollo, per pietà, trasformò entrambi in cigni.
Cicno figlio di Ares: un mascalzone sconfitto da Eracle
Un grande mascalzone e brigante fu Cicno figlio di Ares e della ninfa Pelopia. Era famoso perchè usava offrire premi agli ospiti che volevano misurarsi con lui in una gara di corsa con i cocchi, e che vinceva imbrogliando.
Apollo, irritato perché Cicno attaccava i pellegrini di Delfi, si mise d’accordo con Eracle affinché lo sfidasse e lo vincesse. Eracle però doveva vincere su Cicno ma non umiliarlo né profanare il suo cadavere. Il figlio di Zeus combatté sia con Cicno che con Ares, aiutato da Atena. Il cadavere rimasto al suolo venne sepolto nella valle dell’Anauro, ma la sua tomba non fu mai trovata.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cicno: un solo nome per quattro divinità nella mitologia
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