Città Sporca di Carla Vistarini

"Gli piaceva la gente, la osservava... Vedeva gli altri come stelle lontane e sorridenti, come la luce imprecisa di una galassia perduta..."

Eccoci, siamo già dentro la testa di Tano Curreri, eroe solitario protagonista di Città Sporca, Thriller appena pubblicato in ebook da Gems Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, nella collana IoScrittore.
Le sorprese, in questo romanzo pop-dark non mancano, a cominciare dall’autrice Carla Vistarini: a voler spulciare nella sua biografia si trovano tante canzoni, per Renato Zero, Mina, Mia Martini, e molti altri, tanta televisione, cinema, teatro. Insomma un’esordiente libraria, ma di lusso.

La storia: un povero cristo che vive di espedienti si trova coinvolto in un omicidio e nella sparizione di un cadavere. E’ costretto a una fuga disperata, inseguito da killer con la pistola spianata che sembrano usciti da un film dei fratelli Coen. I personaggi che incontra sulla sua strada dissestata sono fra i più vari: dalla Popstar isterica ma buona e sul viale del tramonto, al Politico fedifrago, al Boss di corleonesca memoria, incarnazioni di una realtà sociale fin troppo attuale; dal “Cattivo” malvagio per stupidità e debolezza; al Poliziotto, eroe solitario e deluso eppure sempre e caparbiamente idealista.
Ma il personaggio protagonista resta la Città Sporca stessa. Una Roma diversa, dagli angoli oscuri e dalle zone marginali: una traversa di Via Veneto, dove la vita era dolce sì ma "un milione di anni fa", la popolare periferia del Tuscolano; una spiaggia desolata del litorale romano che forse è l’idroscalo tristemente noto per la morte di P. Pasolini, o forse è la spiaggia del caso Montesi; la spianata davanti alla Stazione Termini di notte, illuminata da lampade accecanti che non riescono però a penetrare le zone d’ombra; i casamenti di San Lorenzo, e tanti altri posti che un lettore curioso potrà ricostruire sulla mappa, alla scoperta dei luoghi del romanzo.

La trama cattura e si snoda in un alternarsi dinamico di scenari e colpi di scena. Lo stile è secco e irriverente, ma rivela il piacere estetico della frase ben congegnata e l’abbandono raffinato a descrizioni ambientali e a riferimenti dotti.

"L’ispettore Curreri nella vita si era scelto un mestiere difficile: quello del buono. E che i Buoni vincono sempre è ancora tutto da dimostrare... "

Una storia nera dove batte un cuore forte e candido.

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