La città dei labirinti senza fine
- Autore: Kate Mosse
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2020
In un romanzo dall’ampio respiro, La città dei labirinti senza fine (New Compton, 2020, trad. S. Buccaro) Kate Mosse, nota autrice inglese, racconta dell’anno 1562. Siamo nel Sud della Francia, nelle città di Carcassonne, Tolosa e Puivert, luoghi tristemente noti per le persecuzioni fin dal Duecento. Nel prologo, il lettore assiste all’uccisione di una donna nel cimitero di Franschhoek: è l’anno 1862.
“Negli ultimi istanti prima di svenire, si affligge al pensiero che la storia finisca così. Nell’angolo di un cimitero abbandonato all’altro capo del mondo. La storia di un’eredità rubati. Una vicenda che aveva avuto inizio trecento anni prima, alla vigilia delle guerre civili in Francia.”
La storia è ambientata negli anni delle guerre di religione, a metà del Cinquecento. La Francia ha una reggente, una regina cattolica italiana, Caterina de’ Medici, che governa su di un paese in piena guerra civile, dilaniato dalle contese tra cattolici e ugonotti, tra i sostenitori della Casa Reale e dei cattolici Guisa. Nell’autunno di questo anno sciagurato, a Carcassone una giovane donna Marguerite Joubert, detta Minou, riceve un biglietto con sole cinque parole:
“Lei sa che sei viva”.
La ragazza non si lascia impressionare dal messaggio, è pragmatica e lavora duramente per sostituire suo padre, Bernard Joubert, nella conduzione della libreria.
Bernard è cattolico e nella sua bottega libraria, però, non disdegna di presentare volumi invisi all’Inquisizione. Ormai lui da qualche tempo si è misteriosamente ammalato e trascorre le sue giornate in casa, lasciando alla figlia la gestione della sua attività.
La famiglia Joubert è composta dal libraio, dai suoi tre figli, Minou, Americ e Alis, e dalla domestica Rixende. Florence, la moglie e la madre è morta da tempo.
La vita a Carcassonne comincia a essere sempre meno sicura con il Tribunale dell’Inquisizione alla continua ricerca di eretici. Alcuni anni prima Bertrand Joubert era stato arrestato con l’accusa di vendere opere messe all’Indice, e il pover’uomo
“aveva provato sulla sua pelle gli artigli della chatte de griffe: una frusta degna di una nave negriera, cinghie di cuoi munite di chiodi acuminati, uno strumento capace di scuoiare un uomo”.
Nonostante le torture non aveva confessato nulla ed era stato rilasciato. Ma, durante la detenzione, aveva rivelato un terribile segreto familiare a un suo compagno di cella, Michel. Dopo alcuni anni, Michel torna a Carcassonne e contro di lui inizia una spietata caccia all’uomo. La polizia mette in giro la notizia della morte dell’uomo già prima che questa avvenga realmente!
Minou che l’ha incontrato nella sua bottega lo riconosce. L’identità di Michel è inequivocabile, gli mancano due dita della mano destra, amputate durante la prigionia con Bernard. La ragazza racconta in famiglia di aver incontrato l’uomo ritrovato cadavere nel giorno precedente. Suo padre comprende subito che la figlia è in pericolo. La fa allontanare dalla città con Americ, inviandola a Tolosa presso i cognati, Monsieur Boussay e sua moglie. Ma la vicenda si complica quando i due fratelli, Minou e Americ scoprono che loro zio, Monsieur Boussay, nasconde in cantina botti piene di una strana polvere e nottetempo riceve ospiti. Tolosa non è la città tranquilla che Bernard immagina. Anzi! Si rivela una città dai dai mille labirinti senza fine!
Nel frattempo, la piccola Alis viene rapita da una misteriosa nobildonna, arrivata a Carcassonne su carrozza con uno stemma conosciuto in città. Non mancano altri misteri che rendono avvincente la trama: una Bibbia miniata nascosta nella cattedrale di Tolosa e un giovane ugonotto, Piet, che cambierà la vita di Minou.
La narrazione è condotta da due voci: un narratore esterno che dipana la storia con un taglio quasi cinematografico e un narratore omodiegetico che si insinua nella storia, creando suspense, raccontando in forma diaristica di sé e delle sue azioni delittuose: l’uccisione di suo padre, lo strangolamento di una vecchia levatrice e l’avvelenamento di suo marito. Questa seconda voce narrante è quella di un’anima disturbata che cela orribili segreti e un amante insospettabile. Il suo unico scopo è uccidere la giovane Marguerite.
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