Colazione da Tiffany
- Autore: Truman Capote
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
Nel 1958, Truman Capote pubblicò Colazione da Tiffany, più che un romanzo, un lungo racconto che nel corso degli anni ha mantenuto inalterata freschezza e originalità, grazie anche al film omonimo del 1961 interpretato con stile innato da Audrey Hepburn.
La Casa Editrice Garzanti ha rieditato a gennaio 2012 il volume con la fascetta che contiene questa frase:
“L’unica vera, autentica Tiffany. Diffidate delle imitazioni”
Non una guerra tra Case Editrici, ma un modo per far capire che il volume di uno dei maggiori scrittori americani è e resta inimitabile.
Trama di “Colazione da Tiffany” - A New York nella Settantesima Est, nel cuore dell’Upper East Side, c’è un edificio in pietra grigia, dove un tempo viveva una ragazza che si chiamava Holly Golightly, la quale era convinta che il sistema per sentirsi meglio fosse prendere un taxi e farsi portare da Tiffany. Dentro la raffinata gioielleria
“non ci può capitare niente di brutto, non con quei cortesi signori vestiti così bene, con quel simpatico odore d’argento e di portafogli di coccodrillo”.
Paul Varjak, inquilino del palazzo e alter ego di Truman Capote, ancora ammaliato dal ricordo di Holly, che aveva attraversato la sua vita come una meteora, in una serie di flashback ripensava a quella stagione fulgente della sua vita con rimpianto.
“Era stata una di quelle caselle postali a informarmi per prima dell’esistenza di Holly Golightly”.
Paul ricordava come aveva conosciuto la giovane che possedeva “un viso che, pur avendo superato la fanciullezza, non era ancora quello di una donna”. La signorina viveva con un gatto senza nome in una casa priva di mobili e forse questa singolare scelta era legata al fatto che la casella postale dell’appartamento numero 2, era contrassegnata da uno strano biglietto “Signorina Holly Golightly in transito”. Lei possedeva una grazia e un innato buon gusto esaltati dalla semplicità dei suoi abiti, che Holly sapeva far brillare di luce propria. Per contrasto la diciannovenne conduceva un’esistenza senza regole frequentando strani personaggi come il gangster Sally Tomato “un simpatico vecchio molto religioso” che andava a trovare regolarmente ogni giovedì nella prigione di Sing Sing. Miss Golightly era corteggiata e ambita da uomini facoltosi che in fondo disprezzava soprattutto quando la nostra eroina era preda delle “paturnie”, ma era legata solo al fratello minore Fred che non vedeva da molti anni. Holly, ex ragazza di campagna approdata nella Grande Mela, esibiva il suo candore e il suo anticonformismo affascinando qualsiasi persona come Joe Bell, l’anziano proprietario di un bar all’angolo di Lexington Avenue, o come O. J. Berman, l’agente di Hollywood che prospettava per lei un radioso futuro nella Mecca del cinema. Dov’era andata Holly che amava suonare la chitarra e cantare con un timbro di voce rauco e da adolescente? Forse aveva finalmente trovato il suo posto nel mondo nella stessa città teatro delle sue gesta o in Africa. Sicuramente adesso Holly Golightly era felice!
Nella puritana America della fine degli anni Cinquanta, una giovane donna ritratta dalla penna sagace e intuitiva di Truman Capote anticipava la futura libertà sessuale delle sue sorelle minori.
”Se riuscissi a trovare un posto vero e concreto dove abitare che mi desse le medesime sensazioni di Tiffany, allora comprerei un po’ di mobili e darei un nome al gatto”.
Colazione da Tiffany
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libro bello e profondo nonostante le apparenze.