Come echi sull’acqua. Note a margine di un lettore appassionato
- Autore: Giorgio Podestà
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Graphe.it edizioni
- Anno di pubblicazione: 2024
Un libro smilzo che tuttavia contiene grandi passioni letterarie per autori e autrici italiani e stranieri. Appunto per questo il libro di Giorgio Podestà ha come titolo Come echi sull’acqua. Note a margine di un lettore appassionato (Graphe.it edizioni, 2024, prefazione a cura di Giulia Ciarapica).
Nella prefazione Giulia Ciarapica parla di “pennellate dell’autore” per anticipare i capitoli brevi, dove la Letteratura prende comunque respiro e ci induce alla curiosità.
Si parte da Isabella Morra, nata nel 1520, un’originale autrice di versi, che non si mosse mai dalla Lucania e dalla durezza di un tempo in cui le donne venivano uccise con molta disinvoltura. Lei fu uccisa dai fratelli perché innamorata di uno spagnolo; il suo amante venne a sua volta ucciso nella vendetta fraterna. Il motivo del delitto fu che l’amore di Isabella per lo straniero non era casto. Sono rimaste le sue Rime, ritrovate in modo fortuito.
Poi l’autore racconta di Giacomo Leopardi, nato nel 1798, dove anche qui si dice che la vita solitaria e l’animo di un pessimismo cosmico, come quello del poeta, portò lenimento aver conosciuto Ranieri. Per capirlo basta leggere alcune lettere dove c’è molta gratitudine per l’amico, in particolare per averlo strappato da Recanati, il natìo borgo selvaggio. Le lettere trasudano molto rispetto e amore amicale, inoltre nel periodo in cui visse con Ranieri, Leopardi era malatissimo e lui stesso scrisse, in un’atroce profezia, che sarebbe morto presto.
Quindi il passo di Podestà, che è uomo coltissimo, che recita:
Leopardi celava caldi sogni di amore. Desideri da nutrire anche solo nella penombra. Ci basta leggere alcune delle sue lettere all’amico Ranieri per sentirli germogliare al buio come preziosissimi semi.
L’autore è corretto e preciso. Anche se un po’ di ambiguità resta.
Poi a seguire Honoré de Balzac, un uomo che aspirava a vivere nel lusso, anche se era pieno di debiti, un viaggiatore e poi le belle donne titolate, ma come scordare il romanzo Eugénie Grandet o La cugina Bette. Doveva essere una opera monumentale che Balzac aveva chiamato “La commedia umana”.
Poi Podestà si sofferma sulle sorelle Brontë, Charlotte, Emily e Anne.
In particolare Emily, nata nel 1818, di lei senza grandi spiegazioni l’autore scrive “indimenticabile”, autrice di uno dei romanzi più belli del primo Ottocento inglese, ovvero Cime tempestose. Chissà se ci fosse stato più tempo, dal momento che Emily morì giovanissima, proprio come Anne, l’ultima ad andarsene fu Charlotte che morì di parto. Tutte e tre furono scrittrici di grande talento.
Poi l’autore si sofferma un poco su Gustave Flaubert, nato nel 1821, riferendo che Madame Bovary fu finito dopo una stesura lunga vent’anni e l’autore finì in tribunale perché il testo risultò immorale. Che poi è vero questo è un testo di un lettore appassionato, ma Madame Bovary è un capolavoro assoluto e sei righe al riguardo sono veramente poche. Quindi è il caso di mettere nome meno noti come quello di Marie Bregendahl, nata nel 1867, uno dei grandi nomi della letteratura danese. Una vita di grandi sacrifici, dopo il divorzio, la scrittrice divenne una governante di alcune famiglie di Copenaghen.
Podestà ricorda Maria Messina, scrittrice totalmente dimenticata, nata in Sicilia nel 1887, il cui miglior libro è L’amore negato. Amata da Giovanni Verga, riscoperta da Leonardo Sciascia, tuttora è un nome conosciuto solo da lettori di élite.
Un ricordo anche per Anna Achmatova, nata nel 1889, e per le sue poesie raccolte nella silloge Le sere. Una vita travagliata, il figlio finì in Siberia, il marito fucilato, per attività sovversiva contro il potere sovietico.
E si ricorda anche di Jean Rhys, nata nel 1890, dimenticata da tutti. Quindi prendo un piccolo stralcio dal libro, ma solo per ribadirne l’altissimo livello di leggibilità:
Il suo romanzo “Il mare dei Sargassi” divenne in pochi settimane dalla pubblicazione l’evento letterario dell’anno. Pubblica e critica si infiammarono per quella donna esile e dai capelli bianchi e che, ultrasettantenne, osava un trucco ancora civettuolo e vagamente démodé. Fioccarono così premi e onorificenze che la scrittrice però liquidava immancabilmente con un laconico, ma teatrale: “Troppo tardi”.
La scrittura femminile è sempre stata dietro ai libri degli uomini. Solo in questo millennio le scrittrici sono diventate di moda e sono molto lette e apprezzate, mentre il mercato per i lettori uomini si è contratto e si sono rifugiati nella saggistica.
Come Gianna Manzini, nata nel 1896, una penna affiliata fin dagli esordi e meraviglioso è il suo libro Ritratto in piedi, dedicato al padre, che lei idolatrava, ucciso dai fascisti nel 1925, lei aveva ventinove anni. Fu un trauma talmente forte che con pseudonimi vari iniziò a scrivere di vestiti e sfilate nelle riviste patinate, ma era ancora un mondo fatto solamente di donne, la Moda come evento massimo, tra Versace e Armani, arrivò molto più avanti.
Saltando Sandro Penna che conosciamo, se non altro perché professori di italiano accorti di liceo, meno negli istituti tecnici, lo nominano e invitano gli studenti a leggerlo nelle antologie. C’è una dimenticata Fernanda Romagnoli, nata nel 1916, con la sua raccolta di poesie Il tredicesimo invitato, e poi una vita difficile, dovendo combattere un’epatite contratta nel secondo periodo bellico.
Segue Karin Boye un’autrice svedese, nata nel 1900, che si tolse la vita a quarantuno anni, lasciando la sua compagna di vita interdetta e disperata che si tolse la vita un anno dopo il gesto dell’amata Karin.
La silloge più famosa di Boye ha il titolo In fondo alle cose.
Vale la pena ricordare Anna Banti, moglie del critico d’arte Roberto Longhi, che nacque nel 1895, col nome di Lucia Lopresti, che la scrittrice trovava servile e poco musicale, scrisse Il coraggio delle donne, una raccolta di racconti che parlava già di femminismo nel 1940.
Ma il bello deve ancora venire, vi piacerà scoprire da soli/e questo colto e ben scritto libro sulle passioni di Giorgio Podestà. Peraltro è un bellissimo libro con una copertina raffinata e ha un prezzo economico.
Come echi sull'acqua. Note a margine di un lettore appassionato
Amazon.it: 15,10 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Come echi sull’acqua. Note a margine di un lettore appassionato
Lascia il tuo commento