Come fossi una bambola
- Autore: Emma La Spina
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2015
I loro nomi sono Giovanna, Simona, Tiziana e Barbara. Quattro vite, quattro storie uguali, un’origine comune. Tutte e quattro hanno vissuto l’infanzia in un istituto religioso per bambine abbandonate. Le loro mamme non le avevano volute o potute tenere con sé e loro tutte e quattro insieme, tutte uguali, tutte sfornate con lo stampino, i vestiti bianchi e i capelli a caschetto, sono cresciute in un orfanotrofio, vivendo esperienze laceranti, sottoposte a una disciplina severissima, sempre con la spada di Damocle sulla testa di un Dio che giudica e condanna e di un diavolo pronto a trascinarle all’inferno. E loro tutte e quattro non facevano altro che pensare una mamma, sognare una mamma, immaginare una mamma.
Emma La Spina, autrice del best seller “Il suono di mille silenzi” ritorna in libreria con un romanzo pieno di pathos edito da Piemme, dal titolo “Come fossi una bambola”. Giovanna è l’unica delle quattro che è stata abbandonata sin dalla nascita forse per questo è la più ribelle ma al contempo la leader del gruppo. Simona è stata tolta alla madre dopo alcuni mesi dalla nascita. La mamma, donna bella ed elegante, sa farsi rispettare dagli uomini, e rispecchia in pieno l’archetipo della mamma protagonista di una canzone popolare negli anni degli anni cinquanta “tu compri soltanto i profumi per te”. Simona è la vittima del gruppo, prevaricata dalle suore e da Giovanna. Tiziana, figlia di una prostituta, è abituata a stare buona dietro la porta quando la mamma lavora con in braccio la sua bambola rotta; un giorno uno dei tanti che entrano e escono da quella stanza la trascina dentro e la violenta, davanti agli occhi attoniti della madre che non fa nulla. Tiziana è chiamata “la pazza”. Barbara è figlia di una donna con gravi problemi psichici ed è nata da una relazione, una delle tante, con un uomo sposato e con altri figli. Barbara aspetta le rare visite del padre-zio e spera che sua madre un giorno venga a riprenderla. Queste ragazze crescono in un clima di omertà e paura, conoscendo solo soprusi e punizioni, scontando la pena di essere figlie di una qualche colpa e avendo la consapevolezza che un posto sicuro per loro forse non ci sarà mai. Bambine, ragazze e poi donne, insieme fin da quando hanno memoria, senza mai essere davvero amiche, senza mai passare dalla pietà al gesto concreto dii solidarietà e difesa verso l’altra perché nella giungla c’è spazio solo per la lotta alla sopravvivenza. Intrecceranno i loro destini, diversi ma in fondo uguali: amori facili, violenti e umilianti, il corpo e il cuore sempre in svendita. Perché è facile diventare e restare vittime alla mercé di chiunque quando non si è state “amate”.
Emma La Spina con una scrittura intensa e di impatto è riuscita ancora una volta a scrivere un romanzo dove i fatti reali, autentici, prevalgono sulla letteratura ma rimangono narrati in maniera poetica e non invece come se fossero una pura cronaca.
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