Come mi batte forte il tuo cuore di Benedetta Tobagi

È possibile intrecciare una meticolosa indagine storica con una serie di ricordi appassionati e densi di sentimento personale? La risposta è affermativa se pensiamo a “Come mi batte forte il tuo cuore” in cui l’autrice Benedetta Tobagi ricorda il padre Walter ucciso a Milano nel 1980 dalla “Brigata XXVIII marzo”, una minoritaria formazione terroristica di sinistra. Nel 1980 Benedetta aveva tre anni e oggi, giovane donna, ha deciso di capire l’evento che ha segnato la sua esistenza ricostruendo la figura pubblica e privata di questo padre, tanto dolce con la famiglia e tanto temuto – forse per la sua onestà intellettuale..?- dai terroristi in quei terribili anni Settanta.

Con il razionale rigore dello storico e il profondo affetto della figlia, Benedetta ha ascoltato le testimonianze di chi ha conosciuto e amato suo padre (dal nonno Ulderico ai colleghi giornalisti del Corriere della sera), ha letto le sue carte pubbliche (interventi, articoli, studi vari) e private (le lettere d’amore alla futura moglie, gli appunti lasciati nelle pagine di un dizionario o in un cassetto della scrivania), ha ripercorso i luoghi in cui è nato e cresciuto. Questa strada si è inevitabilmente incrociata con quella della storia del nostro Paese, una storia ancora costellata di zone d’ombra e misteri insoluti, una storia difficile da affrontare, ma non abbastanza invalicabile per chi sia animato da una grande motivazione. Questo padre, grande come un eroe omerico, come Ettore che alza al cielo il figlio Astianatte, questo padre lasciato cadavere sull’asfalto sotto lo sguardo impotente dei figli che troppo presto hanno visto in faccia la morte, è stato cercato dalla figlia ormai adulta e riportato nella sua mente e nel suo cuore, proprio come dice la poetessa polacca Wislawa Szymborska:

“Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso? La rete aveva un solo buco e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo. Ascolta, come mi batte forte il tuo cuore"

Da qui nessuno lo porterà più via.