Come un respiro interrotto
- Autore: Fabio Stassi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2014
“Come un respiro interrotto” è un romanzo in cui Fabio Stassi, già candidato al Premio Campiello 2013 con "L’ultimo ballo di Charlot” racconta, con un linguaggio meraviglioso, una storia che si snoda attraverso la melodia.
Protagonista è Sole, Soledad, una ragazza la cui voce incanta e la cui personalità attrae chiunque l’avvicini. La vicenda si svolge attraverso decenni ma ha inizio negli anni Settanta e si apre con l’immagine di uno fra i personaggi principali del romanzo, Matteo, un giovane dotato di un dono particolare, l’orecchio assoluto. Il suo talento in campo musicale è estremo: lui saprebbe, nonostante l’invidia di tanti, suonare qualsiasi strumento ma è insoddisfatto e deluso e, proprio all’inizio della vicenda, la sua vita pare interrompersi. Matteo medita il suicidio ma, a strapparlo da ciò, è proprio la conoscenza di Sole, una giovane dotata di una voce particolare.
Il romanzo è narrato quasi come un diario, ovvero attraverso capitoli che portano precise date, ma non ha una sola voce, bensì quella dei due personaggi principali.
Sole fa parte di una famiglia particolare, proveniente un po’ da mezzo mondo. Nonna Lupe si era lasciata alle spalle l’America Latina e altri componenti del gruppo familiare venivano da Tunisi, Piana degli Albanesi, Cartagine e i cugini vivevano in America e in Algarve. Strana famiglia quella che da mezzo mondo si era, per una casualità, ritrovata a vivere a Palermo prima e poi in un quartiere di Roma, tutti insieme, vicini ma, allo stesso tempo, ognuno con un proprio personale frammento di vita. Sole vorrebbe carpire il tempo, le voci, le inflessioni di tutti e, per far ciò, annota sensazioni sul suo quaderno dalla foderina in plastica verde. Lei, dotata di una vocalità speciale, è attenta a quella di tutti.
“Chiunque, nella sua famiglia, sembrava dotato di una voce propria, non soltanto per il timbro e come veniva modulata... La voce da noi valeva più del colore dei capelli o degli occhi.”
Sole giunge a pensare
“Eppure se io confrontavo la mia voce con quella di tutti i familiari, arrivavo ogni volta allo stesso responso: io non ce l’avevo una voce... nell’attesa potevo solo prenderla in prestito dagli altri, afferrare un accenno, una cadenza e mischiare il resto... Avrei voluto cantare queste cose insieme, dire a tutti che per me le parole erano fiato, le storie erano fiato e imperlavano l’aria, gli affetti erano fiato. Perché il fiato era tutto quello che si possedeva, era respiro e racconto insieme.”
Di questo è intessuta l’intera vicenda, di un racconto che si canta e poi s’interrompe e così ancora, ancora, ancora.
La storia procede nel tempo: ecco gli anni della lotta politica e le amicizie stretta da Sole con coetanei in essa impegnati. E’ il periodo degli attacchi terroristici in cui c’è chi “sta a guardare” e chi sceglie, come Manuel, un destino di pericolo ma consono ai propri ideali. Vengono poi gli anni delle comunità, quelle in cui è bandita ogni droga, anche leggera, e in esse Sole va a cantare accompagnata sempre da Matteo e dal suo inseparabile contrabbasso. Ma anche questa esperienza s’interrompe.
Giunge il momento più delicato, quello in cui Sole si fa mamma della propria madre e poi del proprio padre, ambedue affetti da gravi malattie. Sono tenerissime queste pagine, intrise d’amore ma al contempo volte alla ricerca del passato. Qui tutto si stravolge, i ruoli ma, soprattutto, il tempo. Ora bisognerebbe non passasse mai, ogni attimo assume un valore infinito. Poi, nonostante gli accadimenti, canta Sole, continua a cantare prima per chi soffre poi per un’audizione televisiva. Il tempo va avanti comunque.
Passano gli anni e Sole e Matteo sono sempre separati, ma, allo stesso tempo, uniti dalla comune passione per la musica e da un’attrazione che è manifesta in Matteo ma in Sole appare dubbia o forse celata.
Il libro è un percorso che dura una vita e che giunge a sfiorare i giorni nostri; è la storia di una ragazza, di un ragazzo ma anche di un’intera generazione che passa attraverso profondi cambiamenti sociali. Sole canta ogni cambiamento anno dopo anno. E’ la voce di tanti e s’interrompe, cambia tonalità quando i fatti mutano per poi riprendere e cantare ancora nei momenti di dolore ma anche di gioia ed infine non s’ode più per un evento inaspettato.
La prosa di Stassi è splendida: il più piccolo gesto o dettaglio rifulge quasi quanto i personaggi perché reso prezioso dalle sue parole. Il linguaggio è curatissimo, ricco di figure retoriche sapientemente usate. Tutto ciò contribuisce a mutare una storia piuttosto semplice in un romanzo prezioso e indimenticabile.
Come un respiro interrotto
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