Commedie di Menandro

Un classico è sempre difficile da recensire, soprattutto se non è conosciutissimo al grande pubblico.
Menandro, commediografo della Commedia Nuova, non ha i guizzi di Aristofane, non prende in giro i potenti, non ha una lingua versatile e non poteva essere altrimenti visto che nell’età antica ogni libertà era sconfitta.

Menandro non parla della polis, ma dell’individuo e dei suoi problemi personali.
Nelle sie commedie è sempre presente una coppia di innamorati in cui lei è una schiava o di estrazione umile e solo dopo molte peripezie riesce a farsi sposare dal giovane di buona famiglia che la ama.
Ma i veri protagonisti sono gli schiavi che almeno in teatro riescono a prendersi la rivincita e aiutare i loro padroni nelle questioni amorose.
Ripugnante è invece la figura del lenone che non ha possibilità di riscatto sociale.
Menandro scrisse diverse commedie giunte a noi in forma integra e molti frammenti che influenzano la successiva letteratura latina con Plauto e soprattutto Terenzio, vero erede menandreo.
Nel complesso un autore che è giusto riscoprire anche per la lingua veramente pura.
Lettura obbligatoria per studenti di Lettere e appassionati.