Consigli di volo per bipedi pesanti
- Autore: Alessandra Racca
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2016
Alessandra Racca (Torino, 1979) scrive poesie leggere, veloci, giovani, trasparenti, che invitano ad accettare la vita così come si offre nella sua miracolosa e sorprendente quotidianità. I suoi versi esortano il lettore a non prendersi troppo sul serio, gravando se stesso e l’ambiente che lo circonda di eccessive responsabilità, di seriosi e solenni proponimenti per il futuro.
Giocare con le parole, proporre levità nei pensieri e nei sentimenti, non significa essere superficiali o frivoli, ma accostarsi all’esistenza senza troppa presunzione, senza volere per forza insegnare qualcosa, aspirando a cambiare il mondo. Per questo Alessandra Racca dal 2008 viaggia attraverso l’Italia, recitando i suoi versi dove capita: in spiaggia, nei teatri, nelle biblioteche e nelle piazze, accompagnata da musica, danza, gestualità.
Già dai titoli delle sue precedenti raccolte di versi (“Nostra signora dei calzini”, “Poesie antirughe”, “L’amore non si cura con la citrosodina”) si intuisce quale sia l’intento dissacratorio e ironico della sua scrittura, perseguito anche in quest’ultimo volume: “Consigli di volo per bipedi pesanti”.
Protagonisti dei versi sono personaggi animati e no: un’oca innamorata, il barattolo della marmellata, le figurine, le pantofole, il cibo, le bandiere, una bambina caparbia; e poi una serie di avvertimenti e consigli per alleggerirsi l’esistenza, eliminando i dubbi devastanti e amletici, dando le dimissioni da tristezze e pensosità, scrivendo allegri epitaffi per gli addii più penosi, elogiando l’imperfezione e le approssimazioni. Sulla scia di una tradizione letteraria che da noi si può far partire dal futurismo di Farfa e Palazzeschi, per arrivare a Rodari, Scialoja, Lamarque e Candiani, Alessandra Racca esplicita il suo intento già ad apertura di volume:
“voglio dimagrirmi il passo / qualche chilo per ogni piede // lo voglio sgravare / poggiare l’essenziale”.
Frequenti le cantilene, le ninnenanne, le dichiarazioni d’amore e di amore-odio, le prese in giro antiretoriche:
“A lui piace lei / a lei lui non dispiace / ma le piace meno di quanto lei / piaccia a lui”, “E se non mi scrivi / e se non mi guardi / e se non mi domandi /… / e se ho esagerato / e se c’è un’altra? / e se non mi piace?”
l’elenco di buoni propositi:
“Mi dimetto dalle parole / da tutte quelle che conosco / voglio abitare la meraviglia”
gli autoritratti e le confessioni:
“Sono l’amante di burro / amo tutto di te / ti ungo ovunque ed emano calore”,
“Sono la bambina cip e ciop / ho sempre bisogno di aiuto”.
Ma anche le dichiarazioni d’intenti, purché non troppo onerose:
“Fate l’amore non fate la guerra. / Ci piace disubbidire / facciamo entrambi”, “Abbassare la voce / per darci l’impressione: / noi / non si litiga, / si discute”
con la capacità di prendersi in giro, di perdonare e perdonarsi:
“Avrebbe voluto / ma aveva bevuto”.
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