Contro i cattivi funziona
- Autore: Massimo Canuti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
“Socrate, sul muro un’altra scritta contro i gay” è il titolo di un articolo sulla cronaca di Repubblica del 22 maggio 2013. E’ dunque attuale il bel romanzo di Massimo Canuti, che la Instar libri si augura diventi un nuovo “caso”, come fu per il libro di Fabio Geda (Nel mare non ci sono i coccodrilli). L’autore racconta una storia di violenza fra adolescenti, in una terza media a Milano, in un quartiere “normale” dove si sono appena trasferiti Matteo, suo fratello quattordicenne Guido, affetto da una pesante forma spastica, e la loro madre, traduttrice precaria, da poco separata, sola con i due ragazzi ad affrontare le difficoltà di un figlio disabile.
Canuti fa parlare Matteo, tredicenne intelligente e dotato, ma un po’ “sfigato”: nella nuova scuola dove si è appena trasferito fa amicizia con Saverio, studioso e occhialuto “secchione”, e tiene rigorosamente segreta l’esistenza del fratello “mongolo”, di cui si vergogna profondamente e che ritiene colpevole della sua emarginazione.
Nel libro sono raccontati i buoni, Saverio, la compagna bruttina Selene, il prete dell’oratorio Don Ivo, ma ovviamente il giovane Matteo è attirato dalla banda dei cattivi: di essi il leader è Francesco, ragazzo violento, figlio di un ultrà tatuato e militante nella destra eversiva, che insieme ad altri ragazzini insicuri si presenta in classe e sul campo di calcio con violenta arroganza, verbale e fisica, esigendo rispetto e accettazione dei suoi metodi dagli altri ragazzini, spaventati dalla sua prepotenza e dal fascino che emana su ragazze vistose e fragili. Ovviamente è esponente di una destra giovanile intransigente, ostile a gay, stranieri, negri, disabili, rom, come nella tradizione più retriva, lettore improvvisato di qualche slogan di Nietzsche, convinto di luoghi comuni tanto stupidi quanto diffusi nelle scuole e non sempre adeguatamente contrastati dalle istituzioni.
Nella classe di Matteo e Francesco, la prof di lettere, la Rizzo, è stimata e ben accolta, ma non basta la sua presenza intelligente a distogliere ragazzi deboli, insicuri, privi di famiglie solide, dalle loro aberranti convinzioni. Matteo dunque cade nella rete dei violenti, cerca di assecondare le loro gesta delinquenziali, convinto in questo modo di essere finalmente accettato e non più escluso e deriso, fino all’esito finale drammatico.
Ci sarà un lieto fine, che non poteva mancare in una storia di ragazzi, ma davvero succede sempre così? Chi ha lavorato nelle scuole sa quanta violenza si coltivi nei quartieri delle grandi metropoli e quanto poco la scuola nel suo insieme riesca a fare per opporsi ad un degrado etico come quello raccontato nel libro di Canuti.
Tuttavia, un libro può essere prezioso per raccontare storie purtroppo molto comuni e spesso è l’unico vero mezzo che riesca a cambiare la testa dei ragazzi: ne ho avuto prove numerose e sono fermamente convinta che la letteratura sia più potente di tante parole pronunciate a scuola o a casa, che volano via inascoltate…
Grazie dunque a Massimo Canuti e al suo libro: mi auguro che venga presentato e diffuso nelle scuole e certamente gli insegnanti gliene saranno grati: hanno bisogno di incoraggiamento!
Il linguaggio diretto, la conoscenza non retorica dell’universo scolastico, i problemi che sono per lo più ignorati dai vertici politici quando parlano di scuola fanno di questo romanzo-verità uno strumento davvero utile. Libro consigliato a genitori, insegnanti, amministratori: troppe colpe degli adulti permettono gli scenari che questa storia mette in evidenza!
Contro i cattivi funziona
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Può funzionare ma, tante volte, com’è difficile!