Conversazioni dopo un funerale
- Autore: Yasmina Reza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2023
Quando si dice averci la stoffa. Una propensione innata per la scrittura al vetriolo. All’epoca in cui Yasmina Reza scrive Conversazioni dopo un funerale (Adelphi, 2023, traduzione di Daniela Salomoni) ha appena venticinque anni e il dio della letteratura già dalla sua; al punto che la pièce sembra frutto del mestiere di una veterana: una sceneggiatura ’alla Woody Allen’ col valore aggiunto di una sottotraccia politica in più.
Prosa senza orpelli, dialoghi credibili sanno fare il resto, contribuendo allo sfavillio tragicomico (più tragico che comico) di queste conversazioni – con fratture interiori - da gruppo di famiglia in un interno a lutto.
Tre fratelli – Edith, Nathan e Alex -, una ex di entrambi gli uomini di casa – Elisa -, e Pierre e Julienne, zii per parte di madre, alquanto in età. A estremizzare l’intreccio, c’è il corpo del padre defunto insolitamente sepolto in giardino, e la voce che gira su una presunta relazione fra il defunto e la sua pedicure.
Cose che succedono tra vivi, come, d’altro canto, le scaramucce dialogiche che possono intercorrere tra eredi. A cadavere ancora caldo, per così dire.
È un fatto che nei raduni “forzati” di congiunti, la convivenza finisce con l’essere foriera di confronti-scontri all’insegna di punzecchiature, rinfacci, emersione di conflittualità latenti, rancori mal sopiti e/o mal rimosse gelosie.
Conversazioni dopo un funerale diventa così un potenziale - a tratti espresso, a tratti represso - tutti contro tutti che la Reza somministra in progress, nel consueto crescendo di gesti-occhiate-frasi-situazioni (ricordate Il dio del massacro?), funzionali al tratteggio psicologico e patologico degli attori in scena.
Il ritmo della commedia è dettato da ulteriori elementi, seppure ridotti all’osso: pause e buio. A pagina sessanta, Elisa e Nathan (ex amanti) stanno commentando la scelta di seppellire il morto in giardino.
ELISA Chi l’ha deciso?
NATHAN Lui stesso. Non voleva saperne di cerimonie e di cimiteri…Da che è andato in pensione abitava qui.
ELISA Anche quando stava male?
NATHAN Si. C’era un’infermiera a tempo pieno.
Pausa.
ELISA E Alex?
NATHAN Alex?...
ELISA Con lui?
NATHAN Veniva a trovarlo…spesso al momento sbagliato, poverino. Portava libri quando papà non riusciva a leggere, e si è trasferito qui gli ultimi giorni, quando non riconosceva più nessuno…Sei cambiata.
ELISA Sono invecchiata.
NATHAN No. Sì, forse.
Silenzio.
Come si vede, la demistificazione in crescendo di legami parentali mediante il disvelamento di paradigmatici “segreti di famiglia”, palesati al lettore nel taglio perfido e caratterizzante la scrittura di Yasmina Reza.
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