Il Convivio è la prima opera di Dante Alighieri scritta durante l’esilio, tra il 1304 e il 1308 circa. È un testo incompiuto complesso, profondamente medievale, che merita un’attenta decifrazione.
Il Convivio: cosa significa il titolo?
Gli elementi da considerare in prima battuta sono tre: il titolo, la lingua e il genere letterario di appartenenza.
Il termine "convivium" significa banchetto e nel testo in oggetto allude a un banchetto metaforico in cui al posto del cibo vengono serviti gli argomenti del sapere medievale. Il simbolismo tra cibo e sapere è conforme alla mentalità medievale che proprio per simboli ragiona.
Il sapere è la filosofia non intesa come saggezza individualistica, bensì come unica attività capace di condurre l’uomo alla virtù.
La lingua: il volgare
Dante sceglie il volgare, usato per la prima volta in uno scritto di argomento non amoroso, perché si rivolge agli "illetterati".
Chi sono? Perché si rivolge proprio a loro? Gli "illetterati" sono coloro (uomini e donne) che non hanno familiarità con il latino, ma che possiedono un animo nobile dal momento che aspirano alla conoscenza per arricchirsi interiormente. Dante si rivolge a loro perché individua in questo target la futura classe dirigente del Comune, capace di servirsi del sapere in modo moralmente corretto, per garantire una convivenza pacifica.
leggi anche
Dante Alighieri: vita, opere e pensiero
L’obiettivo del Convivio: la divulgazione della cultura
Dunque il Convivio affronta anche il problema della divulgazione ad alto livello della cultura, che riguarda un pubblico ideale di animo nobile, lo stesso presente sul versante della lirica stilnovista. In altre parole Dante, in quanto politico militante, si rivolge a chi non asseconda una predisposizione al male e rifiuta la pigrizia intellettuale, ossia a chi, esercitando la virtù, possiede un animo nobile. Perché l’obiettivo di Dante, come abbiamo visto, è formare la futura classe dirigente del Comune.
Il genere letterario
Infine riguardo al genere letterario, il Convivio è un prosimetro, come la Vita Nuova. Presenta dunque un’alternanza tra prosa e poesia: la prosa rappresenta il "pane" mentre la poesia rappresenta il "cibo".
Appare più che mai attuale la proposta dantesca di una classe dirigente colta e di alto profilo etico che dovrà guidare l’umanità sulla retta via.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il Convivio di Dante Alighieri: analisi dell’opera
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Storia della letteratura Dante Alighieri
Lascia il tuo commento