Corpi minori
- Autore: Jonathan Bazzi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2022
Dopo il successo del suo romanzo d’esordio, Febbre, finalista al premio Strega 2020, Jonathan Bazzi torna ai lettori con Corpi minori (Mondadori, 2022).
Il romanzo parte dalla premessa che se sei di aspetto piacevole, ma non bellissimo, se non hai soldi a sufficienza per vivere per conto tuo e devi dividere la casa con altre persone, se sei intelligente e colto ma ammalato da un forma di pigrizia che ti impedisce di dare gli esami universitari, se sei capace di fare molti lavori ma finisci ugualmente per strada perché non ti rinnovano il contratto, se sei gay come orientamento sessuale ma per paura di innamorarti senza essere riamato ti accontenti di vivere con compagni che non hai amato e allora ti rifugi nel sesso occasionale... Tutte queste premesse portano al convincimento di essere un "corpo minore", dove la mediocrità può fare capolino, dove il desiderio di lasciare la casa di tua madre per una casa tua ti porta a mille rinunce.
E si parte proprio da Rozzano, il paesino dell’hinterland milanese che il giovane Bazzi vuole lasciare il prima possibile, non solo perché la casa è piccola e sua madre ha un nuovo compagno, dopo il divorzio dal marito. Sua sorella è ancora troppo piccola per capire il desiderio di fuga del fratello maggiore, ma il suo è semplicemente il bisogno di vivere al centro delle cose e dei posti: come il giovane Bazzi vuole vivere al centro di Milano, così un suo coetaneo o una sua coetanea vogliono vivere al centro di Roma o, ampliando gli orizzonti, un ragazzo di un paesino vicino New York vuole vivere a Manhattan o almeno nell’East Village.
Anche se rinuncia alle amiche del cuore, che hanno altre ambizioni, il nostro giovane vive con un altro ragazzo più grande per frequentare meglio l’Università.
Il mondo del lavoro non gli è sconosciuto: la madre lo ha svezzato a trovarsi un lavoretto già a quindici anni, come aiutante dell’amministratore di condominio. Ma quando Pietro gli offre la possibilità di vivere con lui e lasciare (per sempre?) Rozzano, il giovane accetta immediatamente: la voglia di lasciare la periferia gli fa accettare di farsi mantenere in tutto e per tutto dal suo compagno.
Il Jonathan del libro non è il Jonathan Bazzi scrittore, ma un suo "corpo minore", una proiezione di desiderio, un ragazzo che non esiste sulla carta d’identità, ma solo sulla carta di un romanzo. Non esiste autobiografia del tutto sincera, perché l’io è sempre un altro, come diceva Rimbaud, e nel libro è esplicitato dall’autore, che prende in prestito dalla realtà sempre lo stesso posto, Rozzano, il luogo feticcio, ma le azioni e i desideri sono solo materiale immaginario.
Quindi è vero o falso che Pietro mantiene l’autore in tutto e per tutto, che non ha un euro e vive alle spalle di un altro ragazzo che fa teatro, ma solo a livello locale e che poi va in America e gli lascia la casa? A dirla tutta i corpi viventi veri sembrano essere solo i gatti, il resto è un frullato esistenziale, dove lo scrittore mette sul piatto il suo amore per le donne filosofe, una su tutte Simone Weil.
Anche per la narrativa Bazzi mostra una predilezione verso le donne, in questo caso le modernissime Joyce Carol Oates, Rosa Matteucci e Teresa Ciabatti. Gli scrittori uomini vengono invece nominati solo nelle epigrafi di passaggio dalla prima parte del romanzo alla seconda e alla terza: da Emil Cioran, a Ian McEwan, al sempiterno Shakespeare.
Quando poi cambia partner e cambia di nuovo casa, chi sarà mai la venezuelana che non esce dalla stanza, che mangia solo pizza che arriva a domicilio, e nemmeno gli incarti arrivano alla spazzatura perché fanno parte integrante dei mobili della stanza?
Solo quando lo scrittore conosce Marius e ci racconta il suo percorso di amore e sofferenza, capiamo che siamo caduti in una menzogna ben architettata e che di reale a un certo punto in questo libro c’è solo il desiderio o la sua morte.
Corpi minori è un libro complesso. Bazzi deve uccidere ogni volta la verità autobiografica, perché ha ancora molto da scrivere e quindi sta a noi voler credere (o meno) quanto ci sia di verità. Ma nelle ultime pagine c’è il ringraziamento al Marius reale, il ragazzo romeno che vive con Jonathan Bazzi, per avergli dato la possibilità di inventarsi un Marius immaginato, così come ci sono i grazie alla madre, a chi lo segue nel suo percorso editoriale; e di nuovo grazie a Teresa Ciabatti, scrittrice che lui ama, riamato.
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