Cosa fare delle nostre ferite?
- Autore: Michela Marzano
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Centro Studi Erickson
- Anno di pubblicazione: 2012
Leggendo questo libro, la prima impressione che se ne riceve è: "è stato scritto per me".
La Marzano pone subito le basi della fiducia tra lei e il lettore parlando per prima delle sue ferite personali, ammettendo che ognuno si porta dietro le proprie ma che, imparando ad accettarle, può utilizzarle per instaurare un rapporto con l’altro.
In soli tre brevi capitoli, in un rimando continuo tra la dimensione personale e quella sociale, l’autrice sviscera quello che è il fondamento di ogni entità individuale e collettiva: la fiducia. Nella nostra società, dominata dal mito dell’autonomia estremizzata e del controllo perfetto, la fiducia, con il suo immancabile aspetto irrazionale, è ciò che ci può permettere di accettare l’alterità, anche quella che ci portiamo dentro, e, di conseguenza, di ridurre la paura che serpeggia ormai in ogni angolo della società.
Le nostre ferite fanno parte di noi, ci rendono identificabili e in qualche modo diversi rispetto al modello di omogeneità che ci viene imposto, ma sono anche un elemento imprescindibile della nostra umanità. Possiamo scegliere di adeguarci alla richiesta del Controllo assoluto (sul nostro corpo, sul nostro lavoro, sui nostri sentimenti), ma la nostra umanità riuscirà sempre a scappar fuori da qualche incrinatura del sistema "io" (semmai un simile "io" esista...) e a mostrare i sintomi della nostra inadeguatezza.
Non è perché si sta ormai "dall’altra parte" e si diventa insegnanti e professori che si smette di sentirsi "poco adatti". Il sentimento di "inadeguatezza" ce lo portiamo dentro un po’ tutti, anche se in modo diverso.
Ecco perché, col suo linguaggio quasi amichevole, questo libro è scritto per ognuno di noi, che ci portiamo dietro le nostre ferite nascondendole agli altri e a noi stessi.
Cosa fare delle nostre ferite? La fiducia e l'accettazione dell'altro
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