Creature ostinate di Aimee Bender

Se avete voglia di leggere delle belle storie, raccontate come si raccontavano una volta le favole, allora Creature ostinate di Aimee Bender (Minimum Fax, 2006) può fare al caso vostro. Come nelle favole anche qui non mancano le riflessioni che si possono fare alla fine di ogni singola storia, come non manca la “morale” che se ne può trarre. Ma soprattutto, proprio come nelle favole, c’è una semplicità espositiva come poche, che permette di trattare qualsiasi tema con facilità e naturalezza, non appesantisce e ti entra dentro senza che uno se ne renda conto rimanendo più a lungo di tante digressioni che si possono fare intorno a questo tipo di temi.

Aimee Bender ci invita a prender parte al suo mondo fatto di personaggi strani, grotteschi, surreali e decisamente improbabili. Tutto o quasi è possibile in questo mondo: patate con occhi e mani, ragazzi con dita a forma di chiave, uomini piccolissimi, ragazzi altissimi, con le braccia lunghissime, splendenti come il sole. Un mondo fantastico, quindi, ma con la consapevolezza, per chi legge, che per tanti versi è alquanto aderente alla realtà.

Il libro è diviso in tre parti e ognuna di queste parti sembra trattare un tema specifico (almeno questo è quello che ha lasciato a me la sua lettura).

Così nella prima parte sembra farla da padrona la mente o meglio la sua capacità di controllare le emozioni e non permettere la naturale espressione dei sentimenti. Invece sembra che le cose buone succedano proprio quando ci sono dei vuoti nel cervello:

E’ a questi spazi vuoti che bisogna stare attenti, perché si riempiono di sentimento prima ancora che uno si renda conto di cos’è successo

La seconda parte tratta maggiormente dei sentimenti interpersonali, amicizie, amori interessati e amori disinteressati e come un singolo evento possa causare un avvicinamento o una rottura irreversibile.

La terza parte scava dentro ognuno di noi cercando di mettere in risalto quanto ciascuno possa essere speciale. Occorre però sfruttare la propria “specialità” prima che questa sparisca o non serva più o non abbia più senso.

Quindici racconti belli da leggere che descrivono i sentimenti basici degli essere umani, che fanno sorridere e pensare, che invitano a esprimersi per quello che siamo, perché in fondo spesso si ha voglia di essere diversi, ma quando se ne presenta la possibilità si fa di tutto per non esserlo fino poi a capire che è troppo tardi.