Credere e conoscere di Carlo Maria Martini e Ignazio Marino

"Credere e conoscere" nasce dallo scambio di vedute fra Ignazio Marino, medico chirurgo cattolico, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, membro della Commissione igiene e sanità del Senato (di cui nel 2007 ricopriva la carica di presidente) e Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano, gesuita e biblista di vasta cultura teologica, definito da alcuni il “cardinale del dialogo”.

Seppur questo libro non arriva a proporre conclusioni definitive, rappresenta un pretesto per fornire alcuni chiarimenti su temi importanti e delicati oggi ampiamente dibattuti.

Si parla dell’ origine della vita, di diagnosi pre-impianto, di cellule staminali, di donazione di embrioni congelati. Abbattere vecchie barriere senza trascurare i principi etici che costituiscono le fondamenta del cambiamento stesso, sembra essere il versante su cui intende muoversi la medicina praticata da Marino. Affrontando il tema della sessualità, Marino evidenzia l’importanza di non creare sensi di colpa o atteggiamenti punitivi nei confronti delle proprie pulsioni ritenendo fondamentale un’educazione sessuale completa e corretta nelle diverse fasi della crescita, riconoscendo il sesso come fatto naturale. Correlato a ciò, Marino e il cardinale Martini, si confrontano, inoltre, sull’importante tematica della diffusione di gravi malattie, sessualmente trasmissibili per l’appunto, come l’Aids, che in alcuni continenti generano effetti a catena devastanti.

In un’ottica finalizzata alla riduzione del danno, l’uomo di Chiesa riconosce che l’utilizzo del preservativo potrebbe rappresentare il male minore, ma ribadisce però il concetto che non spetta alla Chiesa attuare una propaganda del condom come strumento di difesa quando ci sono altri mezzi moralmente sostenibili da proporre, come ad esempio l’astinenza, che altrimenti passerebbero in secondo piano. Fra gli argomenti trattati si ritrova anche quello dell’omosessualità, dove il cardinale Martini esprime la sua durezza nel giudizio nonostante tenti di utilizzare la diplomazia:

«Sono pronto anche ad ammettere il valore di un’amicizia duratura e fedele tra due persone dello stesso sesso… Se viene intesa anche come donazione sessuale, non può allora, mi sembra, venire eretta a modello di vita come può esserlo una famiglia riuscita. Quest’ultima ha una grande e incontestata utilità sociale. Altri modelli di vita non lo possono essere alla stessa maniera e soprattutto non vanno esibiti in modo da offendere le convinzioni di molti».

Testamento biologico. Eutanasia. La domanda è: « A chi appartiene la vita?» "Credere e conoscere" si presenta come una chiacchierata fra persone competenti, ognuna della propria materia e, nel caso di Marino anche con l’apporto di una buona conoscenza delle convinzioni della Chiesa. Per alcuni lettori potrà risultare banale e deludente, per altri potrà essere spunto di riflessione su argomenti su cui non si è mai avuta l’occasione di soffermarsi.