Cronache magiche. Lo specchio evanescente di David J. Moreno

Nel libro Cronache magiche. Lo specchio evanescente (Giunti, 2020, trad. A. Benabbi), David J. Moreno ci accompagna nel secondo capitolo della saga Cronache Magiche.
Dopo aver conosciuto Gabe e Nancy Abbott, i cercatori dell’Albero Unico, in questa nuova avventura è la volta di fare la conoscenza di Ema, Ana e Simon, tre ragazzini che abitano a Bogotà nel 1910.
Ana e Ema sono due ricche sorelle, Simon è il figlio della domestica della famiglia delle due bambine. Ema e Simon giocano spesso insieme, mentre Ana tratta Simon in modo antipatico e superficiale. Un giorno i tre, in modo casuale, attraversano lo specchio magico che lo condurrà lontano da casa, nello spazio e nel tempo, fino ad arrivare nello stesso mondo in cui hanno combattuto Gabe e Nancy Abbott.

La guerra, però, non è finita e il male allunga ancora le proprie spire sui boschi e le magiche città. I tre ragazzi si dimostrano coraggiosi e impavidi: non si è mai troppo piccoli per dire basta alle ingiustizie. Saranno accompagnati nella loro avventura da Firret Pumpkin, il furetto, e Güillit lo gnomo, apprenderanno a Pérfel le arti del combattimento e riceveranno dai sovrani degli straordinari doni. Quello che ho preferito è il regalo fatto a Ema: un libro magico che ha il potere di rivelare i misteri di quel mondo solo facendo delle domande.

Nelle pagine di questo libro viene affrontato il tema della disuguaglianza sociale: retaggi culturali e pregiudizi spesso influenzano anche i bambini, che invece dovrebbero solo avere il diritto di giocare e relazionarsi con i propri coetanei senza influenze esterne.