Da Cassino alla Linea Gotica
- Autore: Agostino Alberti
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Povera Italia nel 1944, quante danni e vittime civili dal cielo. Ne offre un resoconto dettagliato il volume delle Edizioni IBN “Da Cassino alla Linea Gotica. Le operazioni aeree alleate sull’Italia 12 maggio - 25 agosto 1944”. È stato pubblicato a giugno 2017 (pp. 372, euro 28,00), a cura di Agostino Alberti e Matteo Annoni, con oltre un centinaio di belle foto in bianconero, nell’inserto centrale su carta patinata.
Tutte le azioni aeree, giorno per giorno, dallo sfondamento della Linea Gustav alla stabilizzazione invernale del fronte su quella Gotica, tra Toscana, Emilia e Romagna. Ovvero, dall’Operazione Diadem all’Operazione Mallory Major.
Il gruppo di ricerca italiano Air Crash Po ha voluto raccogliere negli archivi statunitensi il dettaglio, letteralmente ora per ora, della guerra dell’aria nella primavera-estate del 1944. In quei tre mesi si concretizzò la distruzione sistematica di gran parte delle strade, ponti, viadotti, linee ferroviarie e materiale rotabile dell’Italia centrale.
L’attenzione dell’Air Crash Po Airfinders (equipe di ricercatori costituita nel 2007 per approfondire vari aspetti delle azioni aeree sull’area padana nella seconda guerra mondiale) si rivolge soprattutto alle incessanti incursioni tattiche che martoriarono il nostro Paese, in aggiunta ai combattimenti aerei ed ai bombardamenti delle grandi città, che restano la parte più appariscente, sia pure nettamente minoritaria.
Il lavoro intende intende colmare una lacuna storiografica e raccontare la vera guerra aerea sull’Italia: centinaia di incursioni di cacciabombardieri, bombardieri medi e caccia in ricognizione armata, contro il traffico ferroviario e stradale, depositi e obiettivi occasionali.
Gli autori vogliono definire il quadro più completo dell’attività aerea sviluppata dalle Mediterranean Allied Air Force (MAAF) dal 12 maggio al 25 agosto 1944, vale a dire dall’inizio dell’offensiva Diadem, che sfondò la Linea Gustav, all’Operation Olive, il primo tentativo di scardinare la Gotica nel settore adriatico. In maggio furono attaccate 661 località, in giugno oltre 500, in luglio 519, in agosto più di 500. Ricostruirle sulla base dei rapporti di volo è stato un lavoro improbo.
All’aviazione alleata si opponevano l’aeronautica tedesca e la sparuta forza aerea della repubblica fascista di Salò, in netta e crescente difficoltà contro i velivoli angloamericani, pilotati da equipaggi di ogni nazionalità, compresi gli italiani cobelligeranti.
I numeri parlano di una superiorità schiacciante. La Luftwaffe non era in grado di schierare più di 3-400 aerei nell’intero teatro mediterraneo di operazioni, ai quali si aggiungevano i cento circa dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana. Di contro, gli angloamericani disponevano di circa 5.000 velivoli, distinti in squadroni e gruppi da combattimento strategico e supporto tattico.
Nel maggio 1944, il cedimento della Linea Gustav rimise in movimento il fronte da Cassino verso il Nord, portando alla liberazione di Roma il 4 giugno. All’avvio dell’Operazione Diadem, le MAAF riuscirono ad assicurare una media di 2700/3000 sortite al giorno, senza sosta. Appoggiarono in massa anche l’attacco alle posizioni tedesche intorno alla testa di ponte di Anzio e solo il pessimo tempo negò risultati decisivi.
Le sole linee di comunicazione tedesche subirono 22.500 incursioni tra l’11 maggio e il 7 giugno. Contro questa armata volante la Luftwaffe opponeva poco più di una cerbottana. L’unità più potente, lo JG 53, riuscì ad assicurare 693 sortite. In un mese intero, non certo in un giorno. E mentre i voli alleati si intensificavano, i germanici potevano far levare una media quotidiana di appena 75-90 velivoli.
Da sola, la componente aerea non fu decisiva, ma la pressione combinata delle due offensive, dall’alto e da terra, sfondò le difese tedesche a Cassino e Anzio. Tuttavia, la scelta del generale Clark di far convergere la V Armata USA su Roma anziché aggirare le colonne tedesche a Valmontone, consentì l’ingresso propagandistico nella capitale, ma favorì la ritirata nemica, salvando molte forze naziste e prolungando di parecchi mesi la guerra in Italia.
Nel luglio-agosto 1944, il Comando Alleato avviò l’Operazione Mallory Major (dal nome del pianificatore, il maggiore William Mallory), nel vano proposito di sfondare le difese della Gotica sugli Appennini. L’ordine alle forze aeree tattiche era di colpire i viadotti e ponti ferroviari sul Po, da Alessandria all’Adriatico, per ostacolare i rifornimenti.
Ma le infrastrutture nel Nord Italia dettero filo da torcere agli aviatori alleati: buon cemento armato e acciaio richiesero un tonnellaggio enorme di bombe. L’abilità e la tenacia dei genieri tedeschi fecero il resto, ripristinando linee di collegamento a tempo di record.
L’offensiva degli Alleati si arenò tra le Alpi Apuane, l’Appennino tosco-emiliano e il litorale adriatico, regalando all’Italia un altro duro inverno di guerra.
Da cassino alla linea gotica. Le operazioni alleate sull'Italia. 12 maggio-24 agosto 1944
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