Da Parigi a Gerusalemme. Sulle tracce di Chateaubriand
- Autore: Stenio Solinas
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2011
Due secoli fa, nel 1811, usciva a Parigi il libro Itinéraire de Paris à Jérusalem di François-Auguste de Chateaubriand, scrittore e politico francese che rivoluzionò la letteratura di viaggio. Fino ad allora, il tema dell’esplorazione si relazionava solo alla descrizione geografica e naturalistica dei luoghi.
Nell’Itinéraire il viaggio è vissuto come un’esperienza propria, è il narrare dello scrittore delle proprie sensazioni e delle proprie emozioni. A distanza di duecento anni, Stenio Solinas ripercorre lo stesso tragitto in barca a vela, da Trieste a Istanbul, poi in Israele e in Palestina, omaggiando Chateaubriand con la pubblicazione del suo viaggio.
“Scrittore e agitatore, artista ossessionato dalla politica, romanziere in grado di essere ministro e uomo di potere, intellettuale pronto a riscrivere il proprio tempo, giramondo e vagabondo, a suo agio nei grandi salotti come nei grandi spazi, giornalista d’effetto e saggista di pregio …fuori misura”.
Stenio Solinas descrive così, con ammirazione, il suo scrittore preferito. Nella prima parte del libro l’autore ci tratteggia il Chateaubriand scrittore e uomo politico: un conservatore ma non un reazionario “io non credo nella società europea. Fra cinquant’anni non ci sarà più un solo sovrano legittimo, dalla Russia alla Sicilia. Non prevedo che dispotismi militari. E tra cent’anni può darsi che noi stiamo vivendo non solo sulla decrepitezza dell’Europa, ma in quella del mondo”. Una vera virtù profetica, scrive Solinas.
“E’ il suo essere uomo di confine, navigatore fra due rive, che fa di Chateaubriand un unico”.
E’ il primo dei romantici, ma anche l’ultimo dei classici. Nel luglio del 1806 quando ha inizio il viaggio, Chateaubriand è un esule in patria ed un uomo solo: la Rivoluzione gli ha distrutto la famiglia, l’Impero gli nega una vita pubblica, non ha un posto, non ha beni e, come ci narra Solinas, ha una moglie che non ama. Ritiratosi dalla vita politica e allontanatosi dalla Francia, intraprende il viaggio con un profondo sentimento d’esilio e di solitudine. Salpa da Trieste su un vascello austriaco e percorre il Mediterraneo, posto al centro dei Paesi civili, seminato di isole ridenti e che lambisce coste lussureggianti di mirto, di palme e di ulivi, quel mare nel cui grembo nacquero Apollo e Venere.
La scelta del percorso dalla Grecia, culla della classicità, alla Terra Santa è un itinerario desiderato e voluto da Chateaubriand, studioso di letteratura e di arti e amante delle culture dei luoghi. Stenio Solinas percorre la stessa rotta comparando il suo viaggio con quello di Chateaubriand. Rivive nel percorso le emozioni provate dal suo autore e con discrezione descrive le sue. Confronta le situazioni politiche e culturali, il passato e l’odierno. Come quando approda in Grecia, un Paese reso oggi fragile dalla corruzione dei politici e dall’arretratezza economica per la mancanza di politiche industriali. Come in Palestina, dove il rilevante cambiamento geopolitico in riferimento al passato, ha reso oggi i luoghi santi territori di continui conflitti politici.
Il libro “Da Parigi a Gerusalemme” non è solo un bellissimo saggio sulla figura di Chateaubriand ma è anche un racconto interiore che Solinas fa di sé: antimoderno come Chateaubriand, pessimista rivoluzionario e un intellettuale, esule in patria, presente nel proprio tempo sebbene inadatto ad esso.
Stenio Solinas, scrittore e giornalista, vive tra Parigi e Milano. Intellettuale controcorrente vicino alle posizioni filosofiche e politiche di Alain de Benoist, è responsabile delle pagine culturali de Il Giornale. Ha pubblicato numerosi libri fra i quali “Compagni di solitudine“ e “L’onda del tempo”.
Da Parigi a Gerusalemme. Sulle tracce di Chateaubriand
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