Da quando mi lasciasti di Maria Venturi

La vita di Emma viene distrutta in un attimo: un terribile incidente la paralizza in un freddo letto d’ospedale. Rialzarsi? Certo, è possibile, ma lo vuole veramente? O rifugiarsi nel dolore è la soluzione migliore, più comoda?
Pian piano, aiutata dalle persone care, Emma ritroverà una ragione di vita. Una vita che sembrava rifiutare con tutte le sue forze.
Non sarà facile, i muri da abbattere saranno innumerevoli e, spesso, preferirà sbatter la testa contro quel muro, piuttosto che prendere il cuore in mano e scavalcarlo.
Dulcis in fundo Alberto, suo marito, chiede il divorzio.
E se fosse la scusa buona per ricominciare tutto dall’inizio, magari con una luce nuova a indicarle il cammino?
Come in molte storie, quando si raggiunge il fondo uno spiraglio giunge a salvare il protagonista da un epilogo ingiusto e crudele, e quello spiraglio si chiama Fabio.
Un nuovo amore aiuta ma, si sa, il vecchio è sempre in agguato…
Maria Venturi in “Da quando mi lasciasti” (Bur, 2011) getta inchiostro nero e colorato su di una tela immacolata e dipinge con la solita maestria un affresco dalle tinte fosche e sgargianti, uno spaccato della nostra società e dei nostri cuori che non potrà fare a meno di ammaliarci.
Un’artista della parola, una comunicatrice di emozioni straordinaria per un libro che vi prenderà sin dalla prima pagina.
Da leggere con il cuore in tumulto.