Dante enigma
- Autore: Matteo Strukul
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2021
Una lunga e dettagliata “Nota dell’autore” conclude il volume di grande successo che nell’anno dell’anniversario del settimo centenario dantesco lo scrittore Matteo Strukul ha pubblicato per Newton Compton con il titolo Dante enigma.
La fascetta del libro parla del successo non solo italiano del libro, che ha il pregio di raccontare un giovane Dante inedito, un uomo affetto da una malattia cronica, una forma di leggera epilessia, innamorato come si sa dell’incantevole Beatrice, sposato con Gemma Donati, amico dei più noti personaggi della società fiorentina. Eppure il taglio che l’autore ha dato al suo racconto risulta originale. Di Dante e delle sue opere è stato scritto di tutto nei secoli, ma dei drammi interiori che ne hanno condizionato la psicologia, la visione del mondo, i suoi rapporti familiari, le sue amicizie e le sue angosce forse non sa abbastanza il lettore comune, quello che ha solo studiato la Divina Commedia a scuola.
Ecco allora Matteo Strukul presentarci l’uomo Dante aggirarsi nelle vie di Firenze che vive i travagli di un tempo difficile, tumultuoso, sanguinoso. Guelfi e ghibellini, eserciti imperiali, il re di Francia Carlo II d’Angiò, il papa, le lotte intestine tra le varie repubbliche toscane, Pisa, Arezzo, Pistoia, Lucca... Lo scrittore nel raccontare nel dettaglio i vari passaggi di queste complesse vicende mette in luce la storia di alcuni personaggi chiave, che Dante poi metterà al centro della sua opera: fra tutti il Conte Ugolino della Gherardesca, la cui fine drammatica nella Torre della fame viene rievocata con accenti accorati e pietosi. Poi Bonconte da Montefeltro e suo figlio Guido, protagonisti della celebre battaglia di Campaldino, chiave di volta per la maturazione dell’uomo Dante, che vi partecipa come feditore ingaggiato da Vieri de’ Cerchi, a cavallo della sua puledra Nemesi: nel mattatoio della battaglia che vede la vittoria dell’esercito guelfo, la vita di Dante viene salvata dall’intervento quasi miracoloso dell’amico Giotto, che riesce ad abbattere il nemico che per poco non aveva finito il poeta, restituendogli la magnifica spada Manto, che lui stesso aveva forgiato come regalo all’amico.
L’amicizia profonda tra il pittore e Dante è una delle parti più originali del libro: Giotto, stanco di stare a bottega dal maestro Cimabue, progetta di trasferirsi ad Assisi con la giovane moglie Ciuta, ma bel frattempo fa esperimenti straordinari con i colori, con le tecniche, con la costruzioni di nuovi strumenti che gli consentano di perseguire i suoi progetti rivoluzionari. Dante prende esempio da Giotto, al quale lo lega una simpatia umana e una convergenza di attitudini artistiche. Invece rimane quasi in secondo piano l’amicizia con Guido Cavalcanti, che mostra gli scricchiolii che porteranno in seguito alla drammatica rottura.
Interessante nel racconto il rapporto con la moglie Gemma, trascurata, praticamente abbandonata da Dante, tutto preso dai suoi sogni letterari, dalle sue aspirazioni poetiche, dal suo sogno di rappresentare mondi sconosciuti, a lui noti soprattutto attraverso le terrificanti visioni che gli appaiono durante le sue brevi assenze, sperduto negli attacchi di quel male così misterioso. La matrigna Lapa aiuterà l’inesperta e passionale Gemma a riconquistare l’amore del marito: Dante, tornato dalla battaglia di Campaldino trasformato in uno spettro, tanto l’orrore di cui era stato testimone, aveva tenuto lontano da sé l’amore, la tenerezza, la sessualità: morta Beatrice, aveva deciso di dedicarsi solo alla sua arte. Sarà proprio Gemma a riportarlo alla realtà, a farlo confrontare con i sentimenti, con la durezza dell’esistenza ma anche con i suoi piaceri.
Il libro, pur nella sua ricostruzione storica molto precisa e accurata, si legge con curiosità e con interesse, tante le scoperte che propone. Incontriamo nomi non scontati che ricordiamo di aver incontrato nei versi della Commedia, da Cacciaguida a Brunetto Latini, da Filippo Argenti a Corso Donati; e poi Omero, Virgilio, Lucifero non mancano, citati nelle loro tempestose apparizioni negli incubi nel quali Dante sprofonda. Un libro interessante, una miniera di informazioni, un “ripasso” di quella storia tempestosa che sta alla base del più grande capolavoro letterario mai scritto.
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