Dal noir, al thriller, dalla crime fiction al polar. È “Darkside”, la nuova collana della casa editrice romana Fazi, dove troveranno spazio tutti i migliori autori Fazi degli ultimi anni, da Léo Malet a Pierre Lemaitre, da William Blatty a Shane Stevens, ma anche novità contemporanee dei nuovi autori più promettenti, sia del panorama internazionale sia di quello italiano.
Il primo titolo di questa collezione è “Le acque torbide di Javel” (pp. 250, 14 euro, titolo originale Les eaux troubles de Javel, traduzione di Federica Angelini) di Léo Malet (Montpellier, 7 marzo 1909 - Parigi, 3 marzo 1996), romanzo pubblicato nel 1957, finora inedito in Italia, nato dalla penna del grande autore francese del quale in questi giorni ricorre il ventesimo anniversario dalla scomparsa. Malet, con Georges Simenon e André Héléna, è considerato uno dei maggiori rappresentanti del romanzo poliziesco in lingua francese. Il libro fa parte della serie “I nuovi misteri di Parigi”, dove il lettore ritrova l’affascinante Nestor Burma, investigatore privato sciupafemmine e trovacadaveri dalla lingua sarcastica, che ha la pistola ma preferisce usare il cervello.
"Le acque torbide di Javel" - “Dicembre quell’anno era piuttosto mite...“ ma a Hortense Demessy non importa. Incinta e senza un soldo, chiede l’aiuto di Nestor Burma: dovrebbe ritrovare suo marito, un vecchio clochard che è sparito senza lasciare tracce. Burma fa il giro del quartiere, consulta la veggente Zorga Tinea, da lui soprannominata la Pizia rispettosa, interroga Wanda di Place de Breteuil e la raggiante Jeanne, che abita in un orribile palazzone popolare. Continua a cercare e visita le fabbriche della Citroën, il Bal Nègre di Rue Blomet, il caffè di Rue Payen. Setaccia anche i dintorni di Pont Mirabeau, Burma non trova il disperso, ma s’imbatte in una serie di cadaveri.
Quanto mai avventurosa l’esistenza di Léo Malet, nato nel 1909 a Montpellier, figlio di una sarta e di un impiegato, rimase prestissimo orfano. Fu il nonno bottaio, grande lettore, che si prese cura di lui iniziandolo alla letteratura. A sedici anni Léo si trasferì a Parigi in cerca di fortuna. Qui visse alla giornata, facendo mille mestieri: l’impiegato, il manovale, il vagabondo, il gestore di un negozio d’abbigliamento, il magazziniere, il giornalista, la comparsa cinematografica. Dopo una dura esperienza in un campo di concentramento nazista, Malet nel 1941 iniziò a scrivere polizieschi firmandosi con svariati pseudonimi. Nel 1943 pubblicò “120 Rue de la Gare”, con cui esordì la sua creazione narrativa più celebre: l’investigatore privato Nestor Burma, protagonista di una trentina di avventure.
Le prossime uscite di “Darkside” saranno in tutte le migliori librerie dal prossimo 17 marzo:
- “La gioia di uccidere” di Harry McLean, sofisticato thriller filosofico, “un gioco di specchi costruito magistralmente” per “Los Angeles Review of Books”.
- “Io sono Kurt” di Paolo Restuccia, trascinante storia di sesso, ricatti e debiti scritta dal regista del noto programma satirico di Radio2 “Il ruggito del coniglio”.
- “Il sesto giorno” di Rosanna Rubino, ambientato a Milano, location delle gesta di Ronnie, origini nigerine e fisico da atleta, prototipo del “self made man” che ha costruito un impero dal nulla.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Nasce Darkside, la nuova collana Fazi dedicata a tutte le sfumature del giallo di qualità
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