Davanti alla mia casa c’è di Marianne Dubuc

“Davanti alla mia casa c’è” (La Margherita Edizioni, 2016, titolo originale Devant ma maison, traduzione a cura della redazione de La Margherita Edizioni) è la favola della scrittrice canadese Marianne Dubuc, autrice anche delle illustrazioni.

“Su una collina circondata da uno steccato sotto una grande quercia, c’è la mia casa”.

La mia casa si trova su una collina e ha il tetto a punta di colore rosso, su cui fuma allegramente il comignolo, come la porta. La quercia le fa ombra d’estate e in inverno i suoi possenti rami tremano dal vento. Davanti alla mia casa c’è una pianta di rose rosse, dove si posa un uccellino beige dalla coda rossa. La mia cameretta, piena di giochi, è molto confortevole. Dalla mia finestra, allietata da una vivace tenda, posso vedere il panorama fino alla città e ai suoi grattaceli. Nella mia camera, sopra un ripiano tengo in una boccia di vetro un pesce rosso, alcuni libri e una conchiglia. Sul pavimento tengo il mio trenino con la pista per farlo girare e accanto la mia bicicletta rossa. Sul comò troneggia il mio pupazzo preferito, un tenero orsacchiotto, compagno di giochi e confidente preferito. Il mio letto è in legno, dove sotto c’è un vecchio calzino verde e un libro di favole che racconta di una principessa dai lunghi capelli castani e di un drago cattivo. Inoltre, sotto un ranocchio che porta una corona, si nasconde un principe affascinante. Nello stagno dove vive il ranocchio, galleggia una ninfea rosa e nuotano alcuni pesci, pranzo preferito di un orso bruno che è intento a procurarsi il pranzo, che consumerà sotto un frondoso platano. Una famiglia di conigli vive vicino all’albero ma devono fare attenzione all’enorme e cattivo lupo che è molto ingordo. Un cacciatore, armato di fucile si trova in una foresta ricca di tanti alberi da dove si può vedere un’alta montagna dalla cima innevata, che nasconde una grotta buia abitata dall’abominevole uomo delle nevi. Di notte le stelle brillano in cielo e se c’è la luna piena, il lupo mannaro ulula al pallido satellite. Essendo un bambino pieno d’immaginazione la mia fantasia vede anche un fantasma e un nero vampiro. Come accade sempre, il sole spunta ogni giorno, ed io penso al mare azzurro, dove veleggia un vascello comandato da un intrepido pirata. Sotto la vasta distesa di acqua una piccola piovra nuota in tranquillità, mentre una balena blu di nome Babù sta per emergere in superficie con il suo ventre pieno di

“un panino al tonno, un vecchio stivale, un cappello magico”.

Un divertente volume, arricchito da colorate illustrazioni, dove imparare tante parole nuove in un viaggio curioso e poetico intorno al mondo fino a raggiungere lo spazio. Partendo da “la mia casa”, si fanno tanti incontri particolari in cui l’inventiva di chi legge viene fortemente stimolata, per poi tornare alla fine

“sulla collina c’è la mia casa”.