I Delitti di Livorno - Il commissario Botteghi e l’omicidio del barone Corridi
- Autore: Diego Collaveri
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Il commissario Botteghi è tornato in una nuova avventura che aspettavo da tempo e anche questa volta non mi ha delusa. Ne I Delitti di Livorno - Il commissario Botteghi e l’omicidio del barone Corridi (Fratelli Frilli Editori, 2022), Collaveri veste di nuovo i panni del suo personaggio principale e ne è talmente padrone da metterlo in situazioni davvero al limite.
Troviamo all’inizio un commissario allo sbando, che si è lasciato andare, conscio di una situazione che gli tiene le mani legate. Lo avevamo infatti lasciato, nella precedente avventura, di fronte a una terribile scelta quando un gruppo influente cittadino aveva minacciato i propri cari. Mario, impotente, ha scelto di rinunciare alla sua proverbiale dedizione al lavoro, per non incappare in qualche caso che possa metterlo di nuovo in contrasto con questi personaggi. Ma Botteghi è uno che non molla e farlo lo consuma dentro. Decide così di tagliare i rapporti con le persone più vicine, anche per scoraggiare eventuali ritorsioni.
Ammetto che mi ha fatto stare male questa sua attitudine e Collaveri è stato bravissimo a trasmettere una sfumatura emozionale nuova per il personaggio, a partire da un’avversione per la città che invece ha sempre amato e che ora percepisce come una gabbia.
A distrarre il nostro commissario arriverà un caso “per caso”, una donna che lo avvicinerà per strada e gli chiederà di indagare sulla morte del suo amante, ucciso da un ignoto pirata della strada mentre faceva running. Sembrerebbe l’ennesima persona che non vuole arrendersi alla perdita di un caro, quando invece spunta fuori un diario, trafugato dalla vittima da un luogo sconosciuto, appartenuto al barone Gustavo Corridi, un imprenditore vissuto nell’ottocento, il cui misterioso omicidio resta uno dei casi insoluti della storia di Livorno. Questo cold case (o historical case, perdonate la battuta) sembra riaccendere la passione per il suo lavoro e far capire a Botteghi che deve trovare un modo per superare la barriera che si è imposto. Qui devo dire che sono rimasta sorpresa, perché il commissario scende a patti con una vecchia conoscenza: un boss mafioso che gli deve un favore. Mario chiede quindi protezione per le persone a lui care, in caso questi loschi figuri decidessero ritorsioni. È consapevole che questo servirà solo a ritardare la loro vendetta, ma il suo piano prevede già la mossa successiva... Una scelta disperata e definitiva che mette in luce un’umanità del personaggio veramente profonda e che mi ha fatto molto riflettere.
Fin dalla prima apparizione del commissario Botteghi, l’autore ci ha spinti sempre più a fondo nell’anima del personaggio, seguendo però un percorso di rinascita, o meglio ritorno a una normalità dopo il dramma della perdita della moglie. Le ferite non guariscono, continuano a fare male, ma si cicatrizzano con il tempo, grazie soprattutto a una rete di affetti che ad ogni avventura si è creata intorno al personaggio. Questo libro invece rappresenta una parabola discendente, un’involuzione del trend positivo che la serie fino a ora ha seguito, ma solo all’apparenza, perché il picco più alto di umanità, che rivela la più intima natura del personaggio, l’abbiamo proprio nel momento più cupo. È stato spiazzante e commovente, difficile sia da definire che da descrivere, ma davvero tanto di cappello a Collaveri per questa storia che sicuramente è la più personale e intima per il commissario.
La trama si dipana poi seguendo il caso storico del barone Corridi e di cinque misteriosi personaggi che, alla sua morte, ne hanno occultato un enorme segreto... Ne segue una brillante caccia tra luoghi e personaggi storici di Livorno, che ormai diventa per me sempre più una seconda città (questa estate ci sono stata e mi faceva strano camminare per le strade che avevo solo immaginato). Molto incisiva l’idea di questo tour tra le antiche ville livornesi, originale e interessante.
Finale a sorpresa, come da sempre ci ha abituato Collaveri, che per mio gusto ha il pregio di farti vivere un’avventura con una degna conclusione, cosa non scontata rispetto a tanti altri che invece caricano in maniera troppo enfatica la sospensione finale, abbandonandoti poi a un gancio per la “prossima puntata”. Non me ne voglia l’autore, ma in questo libro a mio avviso l’indagine, seppur davvero interessante e con un ritmo che fa divorare le pagine, resta sempre un passo indietro rispetto al personale del commissario, anche se nella seconda parte si raggiunge un bilanciamento che ci accompagna fino alla risoluzione. Una strana sensazione l’ho provata riguardo al titolo, meno suggestivo dei precedenti; lo vedrei più adatto all’intera serie, anche se alla fine con il sottotitolo, più centrato sulla storia, risulta funzionale.
Posso solo continuare a consigliare i libri di Botteghi e Collaveri come autore, perché ogni volta trovo sempre quel qualcosa in più che mi emoziona e mi intriga, portandomi a un coinvolgimento che provo solo con i grandi maestri della narrazione. E ora me li rileggo tutti.
I delitti di Livorno. Il commissario Botteghi e l'omicidio del barone Corridi
Amazon.it: 13,20 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I Delitti di Livorno - Il commissario Botteghi e l’omicidio del barone Corridi
Lascia il tuo commento