Delitti a sangue freddo
- Autore: Diana Lama
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2017
Domanda: questa Napoli che attrae e allontana è una città che va vista prima di morire oppure è una città che ti uccide? Per Diana Lama è la seconda che ho detto. O meglio, è proprio lei ad dirlo. Quindi, se a scriverlo è una napoletana, dev’essere decisamente vero. Diana Lama è il medico-scrittrice che proietta parte di se stessa nelle protagoniste delle sue pagine, che si possono ritrovare in “Delitti a sangue freddo” (collana SuperInsuperabili, pp. 758, euro 9,90 euro, e-book euro 6,99), l’antologia in cui la casa editrice Newton Compton ha raccolto cinque racconti e due romanzi.
Romanzi? Thriller. La signora del giallo italiano è laureata in medicina e specializzata in Chirurgia cardiaca: tanto la professione che il cognome non la tengono lontano dagli oggetti affilati, che i suoi assassini piuttosto creativi maneggiano con una certa perizia e tanta perfidia. Accurate anche le descrizioni anatomiche e i relativi dettagli, come si può apprezzare in questo maxi volume collettaneo, che Newton Compton offre a prezzi stracciati al pubblico che ama la narrativa a tinte forti.
Diana Lama fa la ricercatrice universitaria, ma legge gialli da sempre e li colleziona. Da autrice, nel 1995 ha vinto il Premio Tedeschi per un poliziesco inedito ed è tra i fondatori dell’Associazione di giallisti partenopei Napoli Noir, che presiede.
Il primo dei due testi narrativi lunghi nell’antologia è “L’anatomista”, pubblicato da Newton nel 2013. Che differenza tra il primo cadavere femminile macellato che vi appare e la bellezza del luogo del ritrovamento: il lungomare di Napoli, descritto da Diana con amore per la sua città:
“uno dei più belli al mondo, un’ellissi lunghissima su cui si specchia tutta la conca dei palazzi affacciati sull’acqua azzurra”.
Manca una settimana a Natale e il corpo della donna, una straniera, è nudo e riverso sugli scogli, con la schiena trasformata in un cratere di carne. Intanto, Artemisia “Mitzi” Gentile si sveglia e avvia un’altra delle giornate in cui deplorerà se stessa.
Si mette in movimento anche l’Anatomista. Scende nel sotterraneo, dal fondo in pietra e le pareti di tufo, in cui un frigorifero, un congelatore, un contenitore di vetro pieno di liquido e tanti volumi antichi gli ricordano che il corpo umano e la dissezione di cadaveri sono stati l’unico mezzo per arrivare a comprendere l’anatomia dei viventi. Tuttavia, ci sono voluti tanti corpi, tanti morti.
Il luogo dov’è sceso è immerso nel silenzio: è ora che si riempia di nuovo di urla, pianti e suppliche.
Gli uffici di Procura e Questura sono impegnati nella caccia del peggior assassino seriale degli ultimi dieci anni. Sequestra donne, le tortura e strappa ad ognuna un organo diverso, disseminando cadaveri devastati. Sono stati i giornali a chiamarlo l’Anatomista.
Nella ricerca del sadico sezionatore è impegnata una squadra di profiler, guidata dallo psichiatra Durso. Al momento è irritato dalla scelta del giudice Giamundo di imporgli la collaborazione della psicologa Gentile, una che non gli va giù, perseguitata da un incubo personale che ancora la tormenta. Ma il magistrato è irremovibile, sa che quell’Artemisia potrà dare un contributo a questa indagine spasmodica, una lotta contro il tempo e contro la crudeltà raffinata del criminale patologico.
Ecco accennata la trama del primo romanzo. Il secondo, “27 ossa”, è del 2015. Porta in una Napoli altrettanto insidiosa per molte vite, ma ancora più oscura, cavernosa. Quelli bravi direbbero
“claustrofobica”.
Il pericolo vive nel buio, si aggira nelle oscurità, risale dal profondo. C’è un condominio tra gli alberi secolari di Capodimonte, si chiama Badenmajer. È totalmente inventato da Diana Lama, con pezzi di architettura bostoniana gotico-moderna, frammenti di Notre Dame (figure simili a gargoyle) e ambienti labirintici sotterranei da edilizia statale sovietica, sottostanti le tre torri che ospitano ampi appartamenti. Tutto molto bello fuori. Tutto molto sinistro, dietro la facciata e sotto, tanto sotto.
Vi abita Andrea, una poliziotta sospesa dal servizio, che non ci sta con la testa e si batte contro le regole che l’hanno costretta a restituire tesserino e arma in dotazione.
A forza di sedativi, vede il mondo capovolgersi, come il condominio in cui risiede e dove si muovono numerosi altri caratteri femminili: Gloria, ancora più turbata, se possibile, la sorella Giada ed Eleonora, una scrittrice. Altre donne hanno un ruolo in questo romanzo, un tantino passivo, sono state fatte a pezzi, distribuiti qua e là.
Dimenticavo, il Condominio Badenmajer era un manicomio femminile, come si apprenderà.
Seguono i cinque racconti brevi: Il gioco del serial killer (2013); La sostanza dei sogni (2014); Stanotte ucciderò (2014); Notte di neve (2015); Un delitto inutile (2015).
Delitti a sangue freddo: L'anatomista-27 ossa-Il gioco del serial killer-La sostanza dei sogni-Stanotte ucciderò-Notte di neve-Un delitto inutile
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