Delitti all’imbrunire
- Autore: Letizia Triches
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2022
Seguo con grande interesse ma anche con piacere Letizia Triches a ogni nuova uscita dei suoi romanzi, che ci portano in giro per l’Italia: il pretesto del giallo, i congegni implacabili che la scrittrice sa costruire, la cura per la ricostruzione di ambienti, di interni, di contesti sociali non esauriscono i motivi per i quali questa autrice italiana si è saputa conquistare un’importante fetta del mercato editoriale, in cui i suoi romanzi vantano importanti numeri di vendita. Un recente premio letterario, il “Ceresio in giallo” l’ha vista tra i tre finalisti, unica donna in gara, classificatasi al secondo posto dopo Piergiorgio Pulixi, per il suo precedente romanzo Omicidio a regola d’arte.
Ora è uscito invece Delitti all’imbrunire (Newton Compton, 2022), che si svolge a Roma negli anni ’90. Letizia Triches, valente storica dell’arte, lo ambienta nel momento in cui viene licenziata la celebre Legge Ronchej, quella che permise ai musei italiani di modernizzarsi, mettendosi in competizione con i grandi musei stranieri; fu reso possibile infatti privatizzare e mettere a gara book shop, caffetterie, vendita di biglietti, consentendo a chi si aggiudicava gli appalti e le gare buoni margini di guadagno. E la storia raccontata nel romanzo parte proprio dagli appetiti scatenati a Roma, capitale della cultura, nelle agenzie che nel cambiamento potevano intravedere lucrosi affari.
Proprio una celebre agenzia romana, di fronte al Colosseo e di proprietà di uno spregiudicato imprenditore, diventa il luogo di un delitto oscuro: i dipendenti trovano la mattina il titolare, Umberto Villani, ucciso in modo cruento dietro il suo tavolo di lavoro. Entra in scena la polizia, guidata dal commissario Chantal Chiusano, che avevamo lasciato a Napoli nel precedente romanzo di Triches. Subito si comincia a scavare nell’ambiente in cui il delitto è maturato, e incontriamo i vari personaggi a cui la scrittrice dà vita: compare subito la socia di Villani, Teresa Manni, ambiziosa e determinata, come pure la ex moglie Esther, una scultrice che con Villani non manteneva buoni rapporti, anche a causa dei numerosi tradimenti. Una ex segretaria di Villani, Ambra, che è anche stata sua amante, è scomparsa: il legame con la storia passa per la sua psichiatra, Sara, altro personaggio ambiguo, in rapporto con Chantal Chiusano che l’aveva incontrata a Napoli anni prima. Ci sono poi un noto medico romano, Alfredo Pardini, e il suo giovane figlio, Luca. Tutti i personaggi avrebbero avuto interesse alla morte di Umberto Villani, ma la trama è molto complicata da un nuovo delitto e l’attenzione e la curiosità di noi lettori sale di livello…
Come ho avuto modo di dire dialogando con Letizia Triches, la cosa che più mi coinvolge nei suoi romanzi è la sua capacità di raccontare i luoghi, le atmosfere, i palazzi, i monumenti, gli arredi, le facciate, le coloriture: la Roma che attraversiamo nelle pagine del suo romanzo è segreta, preziosa, spesso poco nota. Ecco un villino d’epoca alle pendici del Gianicolo, uno studio d’artista in un luogo segreto a Testaccio, una squallida periferia dove si consuma droga pesante, un interno del quartiere Prati, l’appartamento bianco, rarefatto ed elegante di Sara, lo studio del professor Pardini, con fedele segretaria-filtro, tipico dei grandi medici della capitale, l’appartamento super lussuoso all’Aventino del giovane erede di Pardini, Luca, a vario modo legato alla storia raccontata.
Insomma Letizia Triches ci consegna un affresco fedele della sua città, in anni meno decadenti di questi, siamo nel 1993, con il tocco leggero ma colto di chi sa vedere e descrivere, sa interpretare ambienti sociali e professionali, sa usare una lingua attenta, sorvegliata, precisa, affilata, talvolta con le armi da taglio che vengono collezionate dai vari attori di questa vicenda: artisti, collezionisti, cultori d’arte che dovrebbero occuparsi delle cose dello spirito ma si rivelano attenti solo al potere e al denaro. Molte donne in questa storia, provenienti da ambienti molto diversi, che Letizia Triches non sembra voler trattare con troppa indulgenza. La sua simpatia, e la nostra di lettori, va certamente a Chantal, vedova inconsolabile del pittore che l’ha amata, forse disposta a una nuova storia con il suo più stretto collaboratore, non troppo attenta alla dieta, intuitiva, coraggiosa, disposta a rischiare la carriera pur di fare giustizia. Un bel personaggio femminile, questo, che speriamo di incontrare ancora.
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