Delitti esemplari nel bel paese
- Autore: Antonio Fresa
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
“Delitti esemplari nel bel paese” (L’Erudita, 2016), opera prima di Antonio Fresa, docente di Storia e Filosofia, presidente della sezione locale dell’Università della Terza età, affabulatore di parole e creatore di storie sempre legate alla realtà, è un libro nel quale è la nostra società ad essere la protagonista, attraverso una serie di racconti incentrati sulla violenza e sulla possibilità di ribellarsi.
I protagonisti sono tanti e ognuno di essi vive una situazione disturbante che può derivare sia dal suo stato psicofisico o dall’influenza e dalla presenza di qualcun altro, in entrambi i casi si giunge sempre alla medesima soluzione: il delitto.
I delitti raccontati da Fresa non sono mai omicidi premeditati, ma sempre realizzati attraverso l’istinto e l’input del momento. Non c’è nulla di prestabilito, né di deciso anteriormente, si tratta sempre di azioni che vengono attuate per raggiungere quella sorta di libertà mistica e miracolosa per tanto tempo agognata e desiderata.
I personaggi sono uomini e donne comuni, potrebbero essere il nostro vicino di cosa, o semplicemente noi stessi. Non c’è nulla di straordinario negli eventi raccontati dall’autore ma c’è sicuramente quel velo di ipocrisia e di proibito, di amorale e di asociale che viene scacciato via, con violenza e rabbia proprio attraverso quelle azioni che magari, tutti pensiamo, ma che nessuno ha il coraggio di portare a termine.
È un gioco psicologico e fisico che si muove sulla linea sottile del confine con la follia, tra carnefici e vittime in un mondo e in un paese che non è così bello come vorrebbe apparire. Eppure esiste, esiste perché è qui, vivo e vegeto, palpitante e sentito attraverso le parole dello scrittore, che decide di dare vita agli aspetti più oscuri, interiorizzati e chiusi della mente dell’individuo.
Scontro tra dovere e piacere, tra obbligo e possibilità, tra amore e tradimento, c’è spazio per l’amicizia e per l’abbandono, i racconti scorrono veloci con uno stile lampante, vorace e capace di imprimere impressioni in chi legge.
Sfumature di pensieri che si accavallano tra loro e spesso capita di sentirsi coinvolti in prima persona in taluni ragionamenti e avvertire così ancora più da vicino, il senso di follia che si espande a macchia d’olio e finisce per avvolgere tutto.
Una follia che sembra una sorta di catarsi che viene portata a compimento anche dalla constatazione che ciascun carnefice arriva sempre ad assolversi a dispetto di tutto e di tutti.
La rappresentazione dell’umanità è feroce e mai lusinghiera, zone d’ombra che si allargano e che non smettono di accecare con la loro tenebra.
“Delitti esemplari nel bel paese” è una lettura forte dove è l’istinto ad essere il protagonista, dove l’individuo sembra spogliarsi dei paraocchi e delle maschere e ascoltare la sua voce interiore, quella più antica e primordiale e se questo significa dare sfogo a certi desideri nati sbagliati, allora che ben venga anche la morte.
Una morte che non è mai idolatrata, non è mai trattata come se fosse la soluzione, ma la sua presenza costante, così vera, reale, povera di abbellimenti, di apparenze e di affetti fittizi e consumistici, modaioli e sterili, come la società richiede oggi, diventa uno sguardo ironico e pungente sul nostro mondo, sulla nostra epoca e su ciò che stiamo diventando. Uno specchio senza veli e senza mistificazioni, falsi sorrisi, o trucchi di scena che ci mostra cosa guardare davvero e come farlo, soprattutto dentro noi stessi.
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